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Lomellina “blindata” fino al 18 novembre per il rischio peste suina. A lanciare l’allarme è Ats Pavia che, attraverso un’ordinanza, ha istituito una serie di misura emergenziali, che coinvolgono anche Mortara, per garantire la sicurezza del territorio dal rischio di possibili infezioni. La Psa (Peste suina africana) è particolarmente contagiosa e tutte le istituzioni hanno convenuto sulla necessità di incrementare le misure di prevenzione attivando severi divieti nelle “zone di protezione” e nelle “zone di sorveglianza”. Il territorio comunale è ricompreso nella “zona di sorveglianza”, assieme ai Comuni di Albonese, Borgo San Siro, Breme, Candia, Cassolnovo, Castello d’Agogna, Castelnovetto, Ceretto, Cergnago, Cilavegna, Confienza, Cozzo, Frascarolo, Galliavola, Gambarana, Gambolò, Gravellona, Langosco, Lomello, Mede, Mortara, Nicorvo, Olevano, Ottobiano, Palestro, Parona, Pieve del Cairo, Robbio, Rosasco, San Giorgio, Sant’Angelo, Sartirana, Semiana, Suardi, Torre Beretti, Tromello, Valle, Velezzo, Vigevano, Villa Biscossi, Zeme. Per tutta la durata dell’ordinanza è vietata la movimentazione di suidi in uscita dalla zona di sorveglianza, inclusa quella per pascolo, salvo autorizzazioni rilasciate dalla Regione. È vietata la movimentazione di carni fresche dalla zona di sorveglianza. Sono escluse da tale divieto, i prodotti fabbricati nella zona di sorveglianza che sono stati ottenuti da suini allevati, detenuti al di fuori della zona di sorveglianza, indipendentemente dalla zona in cui ha sede lo stabilimento di macellazione a condizione che vi sia completa separazione da carni di suini allevati in zona di restrizione. I veicoli e le attrezzature utilizzati per trasportare suidi, carcasse, mangime, concime, liquami e lettiere, nonché qualsiasi altro materiale o sostanza che possa veicolare il virus, devono essere puliti e disinfettati senza indugio dopo ogni trasporto e conformemente. Non sono ammessi, senza l’autorizzazione del veterinario ufficiale, l’ingresso o l’uscita di animali dalle aziende che detengono suidi. Tale limitazione non si applica ai mammiferi che abbiano accesso unicamente agli spazi riservati all’abitazione umana e non abbiano accesso alle aree di stabulazione dei suidi. Non sono consentiti la rimozione o lo spargimento del letame, comprese le lettiere e il materiale da lettiera utilizzato o dei liquami. Palazzo Lombardia ha previsto l’impiego dei Carabinieri forestali per intensificare i controlli. In accordo con il Ministero della Difesa saranno poi formate delle squadre di cosiddetti “bioselettori” per accelerare l’abbattimento dei cinghiali che veicolano la diffusione della malattia. La peste suina africana rischia di mettere in crisi un settore strategico. In Lombardia si alleva la metà dei suini italiani in oltre 2700 aziende.

Luca Degrandi