Cilavegna, venti minuti di inferno e via Campana finisce nuovamente sottacqua: interviene AsMortara
CILAVEGNA – Via Campana allagata, ancora. Venti minuti di violento temporale intorno alle 19 di sabato sono stati sufficienti per rendere la strada, una delle principali di Cilavegna, una pozzanghera unica con le ovvie e giustificate lamentele dei residenti. Un sopralluogo dei tecnici di AsMortara è stato effettuato lunedì.
“La roggia Prazzuolo – ha spiegato il sindaco di Cilavegna, Giovanna Falzone – accoglie l’acqua in eccesso in via Campana quando la fognatura fatica ad assorbirla, tanto che perfino durante il fortissimo temporale del 26 agosto che aveva fatto danni ovunque, lì aveva tenuto”.
La roggia però nel fine settimana era satura per via delle piogge dei giorni precedenti, oltre che da diversi oggetti già smaltiti dai residenti in altre occasioni. E così l’acqua si è riversata in strada e in molti seminterrati, mentre alcuni già sabato durante l’acquazzone passavano in via Campana a tutta velocità, sollevando nuvole d’acqua, o addirittura recandosi apposta per fare le fotografie.
“Il problema – prosegue il primo cittadino – è vecchio e si sta ripresentando a causa di questi violenti temporali. Purtroppo sta piovendo spesso quindi anche la roggia Prazzuolo (che prima “ci salvava” facendo defluire velocemente l’acqua) ora è colma e fatica a ricevere. Abbiamo riposizionato le transenne aspettando interventi di ASMare e ispezioni. Al prossimo episodio chiuderemo la strada come si faceva una volta, anche perché ci sono i soliti incivili che passano in auto velocemente creando l’effetto onda”. Quindi se casa tua è asciutta, ci pensano loro a “innaffiarla”.
Tutti, a cadenze regolari, ricordano le auto a Cilavegna con l’acqua fino alle ruote. L’episodio più grave avvenne nel 2016 sempre in via Campana. Un altro problema del paese, che non dipende dall’amministrazione o da AsM, riguarda il sottosuolo. Cilavegna si trova sopra a tantissime falde acquifere. Quando negli anni ’60 l’area residenziale venne ampliata, soprattutto a nord del paese, non si tenne conto di questo e si costruirono cantine a un livello inferiore a quello delle falde. Ancora oggi dopo ogni pioggia di media intensità, gli abitanti sono costretti a svuotare tutto con le pompe. Poi c’è il problema delle fognature, costruite male fin dall’inizio.
Davide Maniaci