«Amici delle cure palliative» dell'ospedale «San Martino» di Mede: Lomello ha fatto da cornice al convegno annuale
MEDE – Quadri in corsia. “Medicina narrativa e arte per la cura” era il convegno annuale organizzato dall’associazione “Amici delle cure palliative”, che sostiene l’omonimo reparto dell’ospedale San Martino di Mede. Si è tenuto sabato mattina all’ex chiesa di "San Rocco" a Lomello, oggi sconsacrata e sede di numerosi appuntamenti di natura socioculturale. Alla presenza anche del direttore generale di Asst Pavia, Marco Paternoster, è stato presentato il progetto che vede la futura installazione di riproduzioni di opere d’arte famose all’interno del reparto come sostegno ai pazienti. Guido Bertassi (nella foto), architetto medese, ex vicesindaco, presidente dell’associazione intitolata ai benefattori Mariuccia e Giovanni Manera, spiega come si sia trattato di un “cambio di passo “ per nostre attività del sodalizio.
“Noi – è il suo resoconto – siamo nati nel 2019 con lo scopo di sostenere e affiancare il reparto di Cure palliative dell’ospedale di Mede con interventi che hanno sempre riguardato la donazione di attrezzature, materiali di consumo, dotazioni anche strutturali quali l’arredo della sala soggiorno degli ospiti. Questo è il momento di diversificare e intervenire con iniziative come quella illustrata sabato”.
Il progetto consiste sostanzialmente nel fornire al reparto la riproduzione di opere d’arte che saranno collocate per la maggior parte sulle pareti del reparto stesso, e che verranno illustrate ai degenti e ai familiari dei degenti raccogliendo le loro riflessioni e le loro impressioni. Avrà una durata di due anni circa e verrà guidato da due soggetti interni al reparto che verranno opportunamente formati da Istud, la società che gestisce il progetto, attraverso un master finanziato dall’associazione.
“In Italia – conclude Guido Bertassi – questa sperimentazione è stata fatta solo all’Humanitas di Milano, ed è stata riconosciuta dall’Organizzazione mondiale della sanità come una terapia al pari delle terapie mediche e farmacologiche, in quanto porta un giovamento psicologico agli ospiti e ai loro familiari in un momento particolarmente difficile. I materiali raccolti da questi due anni di sperimentazione saranno oggetto di una pubblicazione scientifica. Sono anche soddisfatto per l’accoglienza positiva che la nostra iniziativa ha riscontrato presso i vertici di Asst, che hanno concesso il patrocinio, oltre ad essere presenti”.
A novembre, una volta installate le tele e prima della partenza operativa di questo progetto, verrà organizzata una presentazione in scala ridotta all’interno del reparto anche per inaugurare ufficialmente i nuovi arredi ormai installati e l’ultimo “gioiello” consegnato pochi giorni fa, un ecografo portatile di ultima generazione collegato ad un tablet.
Davide Maniaci