Lomello: benemerenze civiche, San Rocco ha ospitato i trentuno destinatari
LOMELLO – Industriali, medici, sportivi, uomini di cultura e di teatro amatoriale, e associazioni sono i 31 destinatari, di cui sette alla memoria, delle benemerenze civiche istituite dal Comune. La cerimonia si è tenuta giovedì sera nell’ex chiesa di San Rocco alla presenza del sindaco Silvia Ruggia. Sei le realtà associative: Chorus Sancti Laurentii, Gruppo Lomello ’90, Oratorio San Luigi, Pro loco, Protezione civile e Teatro in Laumellum. Poi, in ordine alfabetico, sono stati chiamati i cittadini. Il primo a ricevere la benemerenza è stato Giuseppe Berri. “Per gli amici “Gagiu” è il più straordinario interprete del dialetto lomellese: memoria storica degli avvenimenti locali del passato”, ha detto il sindaco. Nel settore imprenditoriale il Comune ha premiato Francesco Sempio, “imprenditore illuminato del settore risiero sensibile ai problemi delle amministrazioni locali”, titolare delle industrie agroalimentari Riso Ticino di Lomello e Curti Riso di Valle, Mariella Magnani e Giorgio Sempio, in rappresentanza della ditta Mapier. Poi i medici Emilio Comaschi, Aldo Nobili, Giuseppe Piovera e Carlo Alberto Rossi, Battista Sante Iotti, odontoiatra “sempre disponibile anche in periodo di pandemia” e podista, il farmacista Carlo Torriani, Alessandro Carra, assistente capo coordinatore della Polizia di Stato di Milano, l’ex ciclista Claudio Cerri, Giuseppe Cotta Ramusino, “da sempre impegnato nelle attività sportive”, il direttore d’orchestra e organista Gianluca Petagna, la poetessa Maria Clara Quinale, la “ciclista estrema” Ausilia Vistarini, il pittore Viterbone Vladi, Giuseppe Gemelli e Pietro Pastorini, rappresentanti del mondo della marcia. Poi le sette benemerenze alla memoria: ricordati il medico Giuseppe Bellola, Carlo Campari, sindaco per due legislature, Gianfranco Magenta, “uomo di grande cultura, studioso di storia locale e fine poeta”, Piero e Giuseppina Magnani, “imprenditori illuminati” fondatori della ditta Mapier, l’architetto Giuseppe Mina, progettista del monumento ai Caduti, il medico Vincenzo Nobili, “per decenni sempre disponibile”, e Giovanni Rossi, fondatore di “un’azienda meccanica specializzata”.
Umberto De Agostino