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PARONA – Abitanti in caduta libera: erano 1932 i residenti a Parona nell’ultimo giorno dell’anno 2019, sono 1843 un lustro dopo. Una diminuzione significativa, e non si vedono margini di inversione. La relazione di fine mandato pubblicata sul sito web del Comune di Parona descrive gli obiettivi raggiunti dalla giunta guidata da Marco Lorena, come lavori pubblici, asfaltature, la «campagna odori», la videosorveglianza. Si dilunga però sul discorso sociale, da sempre un problema qui, in un Eldorado che nasconde qualche grave problema di indigenza e marginalità. “Nonostante i forti tagli di contributi determinati dalla riduzione dei trasferimenti statali, dall’emergenza Covid e dall’aumento dei costi di gestione – si legge così nella relazione di fine mandato 2019–2024 – il Comune di Parona è riuscito a garantire servizi adeguati alla cittadinanza e interventi di sostegno a favore dei nuclei familiari più deboli, in presenza di minori. Le problematiche che destano maggiore preoccupazione riguardano l’emergenza abitativa, conseguente a sfratti per morosità, e i minori destinatari di provvedimenti da parte del Tribunale per i minorenni. L’amministrazione comunale è intervenuta economicamente, saldando parte dei debiti contratti dagli utenti morosi quando il bilancio lo permetteva”. Quando era il Comune stesso l’ente affidatario dei minori stessi, è intervenuto col collocamento in comunità educative o col mantenimento di progetti di affido familiare con spese a carico dell’ente. “Dal 2019 – prosegue la relazione – sono stati mantenuti i servizi a sostegno delle famiglie in difficoltà, che in numero sempre più crescente si rivolgono ai servizi sociali a causa dell’inasprimento della crisi economica. In alcuni casi l’amministrazione è intervenuta con il pagamento diretto di utenze, in altri con la donazione dei pacchi alimentari attraverso la collaborazione con associazioni di volontariato presenti sul territorio. Il servizio sociale è stato potenziato con la presenza di un assistente sociale per cinque ore alla settimana, in convenzione col comune di Cilavegna e di un operatore, denominato “custode sociale” per otto ore settimanali suddivise in due giornate”.   

Davide Maniaci