Distrutta la risaia sperimentale con un raid notturno, sabato 6 luglio il presidio degli ecologisti
MEZZANA BIGLI – La risaia sperimentale coltivata alla cascina Erbatici con le Tecniche di evoluzione assistita (Tea) è durata poco più di un mese.
Nella notte fra giovedì e venerdì il campo di 28 metri quadrati, inaugurato il 13 maggio scorso lungo la provinciale per il ponte di ferro sul Po nelle proprietà Radice Fossati Confalonieri, è stato distrutto da ignoti che, dopo aver manomesso la telecamera di sorveglianza e divelto la rete metallica di protezione, hanno tagliato e sradicato le piantine lasciandole poi galleggiare sull’acqua della piccola risaia. I ricercatori italiani avevano atteso vent’anni per vedere sperimentate in campo piante modificate geneticamente: ora l’iniziativa è stata fermata da quelli che il vice presidente del Senato Gian Marco Centinaio definisce “vigliacchi delinquenti”. La prima sperimentazione di coltivazioni Tea era stata avviata dall’Università degli Studi di Milano per testare la risposta delle piante al fungo responsabile del brusone, malattia ben nota ai risicoltori del triangolo risicolo Pavia-Vercelli-Novara. La risaia sperimentale non potrà più essere riattivata nella stagione agraria in corso, iniziata come ogni anno nel mese di marzo, sia perché le piantine di riso trapiantate a cascina Erbatici provenivano dai laboratori dell’Università di Milano sia perché la coltivazione del riso è già a metà del ciclo annuale. Le reazioni del mondo politico e agricolo sono sdegnate.
“Non parliamo di atto vandalico – commenta l’assessore regionale all’Agricoltura Alessandro Beduschi – Si tratta di un gesto criminale, che compromette una sperimentazione che per primi in Italia eravamo riusciti ad avviare con uno sforzo politico importante e unendo le migliori competenze scientifiche sulla materia. Non ci sono commenti per condannare il gesto di chi, pensando di distruggere un piccolo campo di 28 metri quadrati, ha bloccato anni di studi che finalmente potevano essere applicati in concreto. Detto che ovviamente questo gesto incivile non ci fermerà, è chiaro che saranno subito presentate le denunce del caso perché si possa fare chiarezza sull’accaduto”. La parte della ricerca scientifica applicata alla risaia era stata seguita dai docenti milanesi Vittoria Brambilla e Fabio Fornara. “Il campo sperimentale – dicono – era stato sviluppato con le Tea all’Università Statale di Milano con l’obiettivo di contribuire ad abbattere l’impiego di fungicidi, nell’ottica di un’agricoltura sostenibile e di qualità: un’innovazione necessaria per affrontare le sfide dell’agricoltura di oggi e di domani. Come scienziati pubblici esprimiamo sconcerto e tristezza per aver subìto una violenza ingiustificata, frutto di oscurantismo e pulsioni antiscientifiche”. Secondo la senatrice a vita e scienziata Elena Cattaneo si è trattato di “un vero e proprio sabotaggio che conferma come nel nostro Paese vi siano gruppi, minoritari ma ben organizzati, disposti a utilizzare metodi violenti pur di impedire ai ricercatori la possibilità di accrescere la conoscenza di tutti in ambiti che riguardano la nostra vita, il nostro cibo, il nostro futuro”.
Il mondo agricolo parla con Marta Sempio, presidente di Confagricoltura Pavia. “Fermare la ricerca e la scienza è segno di oscurantismo – dice – Distruggere e bloccare la sperimentazione di tecniche naturali è segno di assoluta ignoranza e di incapacità di accettare le sfide di un mondo dove saremo presto otto miliardi, tutti con pari dignità di accedere al cibo”. Per il direttore Alberto Lasagna “sul territorio c’era stata ampia condivisione sul progetto, a prescindere dalle appartenenze sindacali”.
E sabato 6 luglio a Mezzana Bigli ci sarà un presidio contro le Tea, definite «nuovi Ogm». L’idea della manifestazione pubblica arriva dalla sezione bergamasca del gruppo ecologista radicale “Resistenze al nanomondo”, che dalle 15 alle 18 si ritroverà in piazza Eugenio Radice Fossati Confalonieri per ribadire il suo no “all’agricoltura 4.0 e a ogni manipolazione genetica nei campi e nei corpi per l’indisponibilità del vivente al mondo laboratorio”.
Il presidio prevede anche vari interventi, fra cui quello dell’agronomo Mario Apicella, rappresentante del gruppo Conca per l’evoluzione agricola. Ci saranno anche banchetti informativi e “scambio di semi antichi”. “Vieni e poi costruiamo insieme la mobilitazione”, si legge nel volantino distribuito sia nei bar della bassa Lomellina sia in rete.
Umberto De Agostino