«Tratta C»: più che verso Malpensa, la strada porta dritta... in alto mare
VIGEVANO – Per le strade di collegamento del nuovo Ponte sul Ticino e la Tratta C della Vigevano-Magenta la situazione è ancora in alto mare. Impedimenti burocratici e altri ostacoli nell’iter hanno causato un ulteriore ritardo nell’assegnazione dei lavori per la Tratta C, inizialmente prevista per giugno. “Anas aveva ricevuto una richiesta da parte del Tar del Lazio di un corposo dossier che spiegasse tutta la progettazione dell’opera – ricorda Paolo Iozzi, consigliere comunale di Vigevano con delega alle infrastrutture – così come revisione, eventuali criticità e pianificazione generale della strada. Un fascicolo particolarmente complesso che ha inevitabilmente causato ritardi nella gara di appalto e di conseguenza anche nell’assegnazione dei lavori”. Il tribunale amministrativo della Capitale deve quindi pronunciarsi sulle opposizioni alla Vigevano-Magenta presentati a febbraio da Città Metropolitana, comitati per il No e comuni di Cassinetta, Boffalora e Albairate, visto che il Tar Lombardia aveva deliberato di non avere alcuna competenza sull’infrastruttura in questione, visto che ha importanza nazionale. “E’ un inconveniente non indifferente – sottolinea Iozzi – che sta ostacolando notevolmente tutto l’iter burocratico”. Imprevisti e impedimenti: passano i mesi ma la musica rimane sempre la stessa, visto che a oggi nessuno sa quando potranno effettivamente avere inizio i lavori di realizzazione del tratto di 7 chilometri che interessa i Comuni di Albairate Vermezzo, Abbiategrasso e Ozzero, nella Città Metropolitana di Milano. Per la Vigevano Magenta non si vede quindi la luce in fondo al tunnel, per le strade di collegamento al nuovo Ponte del Ticino ben che meno. Doveva arrivare ad aprile, poi si è slittati a giugno e ora a chissà quando: ritardi anche per la pubblicazione del bando di realizzazione delle rampe d’accesso al nuovo ponte. “Ci sono ritardi da parte della stazione appaltante, quindi dalla Provincia di Pavia – evidenzia Iozzi – e a questo proposito stiamo attendendo delle risposte proprio della Provincia”. Un Ponte che al momento sembra abbandonato a se stesso, nonostante sia stato collaudato e testato anche con l’uso di mezzi pesanti. Un anno fa la Provincia aveva messo a bilancio gli 8 milioni necessari per la realizzazione dei 450 metri che servono per completare la rampa sul lato di Vigevano e i 770 metri indispensabili per ultimare il collegamento verso Abbiategrasso. Il tracciato complessivo dell’opera è di circa 1.700 metri compresi i 488 del tratto del ponte, con particolare rilievo per la sponda abbiatense. Il raccordo su quel lato misura infatti 770 metri contro i 450 della sponda vigevanese. Il flusso veicolare in transito si stacca dalla statale 494 e si dirige verso il ponte, lo attraversa e si ricollega alla viabilità di Vigevano in corrispondenza della rotatoria che si trova lungo corso Milano. Le rampe garantirebbero un’agevolazione dello scorrere del traffico e una nuova viabilità. Però è ancora tutto un divenire.