Mobilità lenta, ma stavolta i treni non c’entrano: il Gal sta lavorando alla prima ciclovia della Lomellina
MEDE - L’obiettivo territoriale è arrivare a costituire una Ciclovia della Lomellina, capace di arrecare benefìci ad associazioni, aziende agricole e guide turistiche. Il tavolo tematico “Mobilità lenta” si è riunito a Mede, nella Sala Pertini del municipio, su convocazione di Anci Lombardia: presenti, fra gli altri, rappresentanti di Gal Risorsa Lomellina, Ecomuseo del paesaggio lomellino, Banca del Monte di Lombardia e Comuni di Mortara, Suardi, Lomello, Olevano, Langosco e Cilavegna.
In questo confronto iniziale, i partecipanti hanno identificato alcuni elementi di valorizzazione: le garzaie, il dialetto, le tipicità gastronomiche e i castelli. “Molti di questi luoghi, però, non sono accessibili – è stato il riassunto finale del tavolo – e, quelli che lo sono, richiedono obbligatoriamente una prenotazione con anticipo. Per quanto riguarda le garzaie, inoltre, molte sono in aziende agricole con cui va attivato un dialogo, compatibilmente con il fatto che occorre prestare attenzione all’avifauna protetta. I percorsi, poi, non dovranno attraversare le riserve di caccia, in quanto sono chiuse al transito”. Molti di questi luoghi non sono geolocalizzati: per costruire una ciclovia, dunque, sarà fondamentale la costruzione di un sistema informativo (cartellonistica e app) che renda visibili, oltre ai tracciati, i punti di attrazione locale e ne evidenzi i tempi e le modalità di accessibilità. I percorsi, poi, devono essere facilmente percorribili, dotati di zone d’ombra e di acqua e messi in sicurezza: a questo proposito, è stato segnalato che il passaggio sul torrente Agogna nella zona di Mortara è particolarmente critico e andrebbe reso più sicuro per la ciclabilità. “La ciclovia – hanno concluso – necessita di servizi per costituire un volano di attrattività: si segnalano la forte connessione con la ferrovia e la mappatura dei luoghi d’interesse e dei servizi come ristoranti, luoghi di pernottamento e presenza di ciclofficine”.
Umberto De Agostino