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VIGEVANO - Una collaborazione con i Comuni di Abbiategrasso e Ozzero per rimuovere le discariche abusive formatesi in prossimità del tratto del vecchio ponte sul Ticino e per posizionare delle fototrappole. Il sindaco di Vigevano Andrea Ceffa garantisce l’appoggio della città ducale per sanzionare e trovare i tanti incivili che da anni abbandonano rifiuti ingombranti come materassi, lavatrici, elettrodomestici di vario genere, pensando di farla sempre liscia. “Il tratto stradale in questione è di competenza di Abbiategrasso, ma ho già parlato con il sindaco Nai e dato la disponibilità a impiegare anche la nostra polizia locale per posizionare le fototrappole – rende noto Andrea Ceffa – bisogna trovare il modo per farlo dal punto di vista tecnico. E’ necessario un lavoro di squadra, in quanto questo non è un problema facilmente risolvibile”. Tanti i rifiuti ingombranti gettati nel cantiere che dovrebbe vedere la realizzazione delle strade di collegamento al nuovo ponte sul Ticino. Un lavoro di squadra tra Vigevano, Ozzero e Abbiategrasso, per porre fine a una situazione che va avanti da anni, con il primo cittadino ducale che si toglie qualche sassolino, facendo leva sul fatto che “il tratto in questione è particolarmente transitato, ma nessuno o quasi sembra aver mai visto nulla. E’ matematicamente impossibile che nessuno abbia mai notato qualcuno scaricare rifiuti così ingombranti e di quella portata. Se ci si continua a voltarsi dall’altra parte facendo finta di nulla, non ne verremo mai a capo”. Ceffa chiede l’appoggio della cittadinanza: “Il contributo e l’aiuto dei cittadini rappresentano un elemento in più per i nostri agenti. Invito quindi tutti coloro che vedono o hanno modo di notare qualcosa di anomalo di segnalarcelo”. Un problema che col trascorrere dei mesi è diventato sempre più urgente: “Con i miei colleghi di Abbiategrasso e Ozzero abbiamo riconosciuto la pericolosità di questa situazione alla quale è necessario al più presto porre rimedio. Impiegare la nostra locale rappresenterebbe un elemento in più per contrastare questo fenomeno”. 

Edoardo Varese