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VIGEVANO – I consigli per difendersi dai truffatori si danno in dialetto. Ecco il modo con cui la polizia locale di Vigevano proverà ad essere ancora più convincente nei confronti degli anziani, per fornire loro gli strumenti che li renderanno in grado di cacciare via i “finti tecnici” dell’acqua e di non abboccare ai raggiri telefonici o su internet. L’iniziativa s’intitola “Noi non ci caschiamo”. La presenta l’assessore Nicola Scardillo. 
“Coinvolgiamo otto vigili – spiega – di lungo corso, con la maggiore età di servizio, in grado di parlare e comprendere il “viginon”. Allestiremo gazebo presso gli oratori, le sedi delle associazioni e il centro diurno adiacente la casa di riposo della città. Stiamo trattando di “allargarci” pure in un centro commerciale. Dove ci sono gli anziani ci saranno gli agenti in divisa, che cercheranno di intercettarli”. L’iniziativa è curiosa e ha generato qualche ironia a Vigevano, siccome Scardillo è nato in provincia di Matera e non mastica il vernacolo lombardo. Ma lui difende l’idea. Non è solo una proposta velleitaria che suscita curiosità. 
“Ci siamo resi conto – assicura – che durante i corsi tradizionali in cui le forze dell’ordine spiegano ai soggetti fragili come evitare di essere ingannati, molti facevano solo finta di capire. Dicevano “va bene” senza mettere in pratica i consigli. Forse venivano usati troppi termini tecnici, forse c’era soggezione. Quando un signore mi ha chiesto come potesse fare a raggiungere la centrale operativa siccome non guida l’auto, ho capito che bisognava cambiare”. E del resto a Vigevano il dialetto è ancora abbastanza usato. In qualche bar del centro capita ancora di sentirlo parlare, dai vecchi pensionati col cappello. “Quando i vigili – prosegue l’assessore alla polizia locale – chiacchieravano in vigevanese con le persone di età avanzata, queste parevano molto più ricettive. Si aprivano subito, si sentivano a loro agio. Si instaurava una relazione immediata di fiducia. Tanto valeva, allora, istituzionalizzare la cosa”. Non ci sarà nessun “corso di dialetto” al Comando. 
Semplicemente, si è scelto di coinvolgere nel progetto le figure che già lo padroneggiano. 
I corsi sfrutteranno volantini, strumenti multimediali e operatori specializzati, in modo da massimizzare l’efficacia del messaggio. 
Il progetto verrà anche presentato in Regione, per cercare di ottenere un finanziamento.