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CASSOLNOVO - “La scuola funziona solo con chi non ne ha bisogno”. Questa è una celebre frase detta da Silvio Orlando nel film «La scuola» del 1995. Parole queste che però hanno rimbombato negli anni ed ancora oggi sono molto attuali, tanto che hanno spinto numerosi pedagogisti ed insegnanti a creare realtà educative nuove e diverse da quella tradizionale. Tra queste nuove visioni si piazza proprio il progetto «Nuova realtà in Natura», incentrato sull’incontro tra bambino ed ambiente, che inizierà a Villareale, frazione di Cassolnovo, a partire da settembre 2025. 
“Nasce da un’idea venutami quattro anni fa, quando sono diventata madre - spiega la referente del gruppo Sara Magni, 38 anni, tata di un asilo nido a Vigevano. - Ero alla ricerca di una scuola dell’infanzia alternativa a quella tradizionale, che potesse soprattutto favorire l’incontro tra il fanciullo ed il luogo dove l’uomo è nato, la natura. Mi accorsi però che non ve n’era alcuno nelle vicinanze, solo qualcuno a Milano ed Ozzero, ma soprattutto non ce n’era nessuno che sfruttasse una zona con un parco così vasto come quello del Ticino. Proprio per questo io ed altri collaboratori, tra cui Ester Terenzi, erborista, e Marina Luciani, guida del «Parco del Ticino», abbiamo deciso di tirarci su le maniche e realizzare direttamente noi un asilo simile. In primo luogo, abbiamo iniziato a cercare un luogo nel «Parco del Ticino» dove poter stabilizzare il nostro progetto, non senza fatica. Contemporaneamente a ciò, cercavamo di far conoscere il nostro progetto educativo in scuole dell’infanzia private nei dintorni, collaborando con loro. Dopo un anno e mezzo di ricerca, siamo riusciti a trovare dei ragazzi pronti ad affittarci dal lunedì al venerdì una casotta nell’«Anello delle Streghe»”. 
Da lì hanno incominciato a sprigionare la loro creatività in tantissime attività all’aria aperta per bambini, come il centro estivo l’anno scorso o i numerosi laboratori che sono presenti più volte al mese per tutto l’anno. 
“Ovviamente, tutte queste esprimono l’anima di «Nuova realtà in Natura», che ha come fondamentale principio pedagogico quello dell’educazione rispettosa, sviluppato dalla pedagogista Chiara Zago, colei che ha anche stilato il nostro programma e collabora tutt’oggi con noi. - prosegue la tata cassolese - Uno degli elementi più importanti di questa teoria è per esempio il rispetto nei confronti del bambino e la sua libertà. Nei nostri laboratori diamo infatti sempre poche indicazioni ai bambini, affinché la loro immaginazione sconfinata possa avere spazio e, se si trovano davanti ad un problema, lasciamo che siano loro a superarlo (ovviamente entro certi limiti). Questo perché i bambini non sono certo stupidi. Non avranno le stesse competenze ed esperienze degli adulti, ma ciò non fa di loro dei soggetti indegni di libertà né di rispetto. Se infatti gli si propone un’attività ma rifiutano di farla, non bisogna certo obbligarli, ma eventualmente mettere in atto la cosiddetta «amorevole fermezza», cioè il rifiuto di quelle richieste del bambino che potrebbero ledere la sua incolumità”.
Attualmente concretizzano le proprie idee sporadicamente, ma il loro obiettivo principale sarebbe quello di portarle in una scuola dell’infanzia in modo continuativo, immergendosi nella natura del parco per tutto l’anno. Questo alternativo modello educativo comprenderebbe però un numero limitato di sette bambini, con un’età compresa tra i tre ed i sei anni. 
“Il motivo di accogliere un gruppo così piccolo - spiega - è legato al fatto che crediamo in una scuola dove ogni piccolo sia seguito singolarmente. Ciò nonostante, ad oggi non abbiamo ancora pienamente raggiunto il numero minimo di bambini iscritti, questo probabilmente perché molti genitori hanno una certa diffidenza per degli ambienti educativi non convenzionali, soprattutto se nel bel mezzo di un parco naturale. Comunque sia, i nostri laboratori continueranno senza freno, affinché tutti possano scoprire l’importanza dell’indipendenza del bambino e della natura per l’uomo”.

Matteo Crippa