Indietro tutta. La Lombardia si appresta a tornare da domenica 17 gennaio al "quasi lockdown", ma la Regione non ci sta. Già questa mattina il presidente Fontana era partito all'attacco del Governo: "Ho appena parlato con il ministro Speranza che mi ha paventato una possibile zona rossa. Non lo trovo giusto, si sta tenendo conto, come al solito, di dati vecchi di una settimana. I lombardi hanno fatto sacrifici e non la meritano". A fargli eco il neo assessore regionale Guidesi: "Decisione assurda da parte del Governo che avrà conseguenze drammatiche per il sistema produttivo lombardo. – ha concluso Guidesi – Il Governo dovrebbe utilizzare un semplice buonsenso e ristorare immediatamente tutte le attività economiche danneggiate. Questo astio nei confronti delle partite Iva deve finire". In serata l'affondo di Fontana: "Faremo ricorso!" Ma da domenica sarà "zona rossa". Gli spostamenti saranno consentiti all'interno del proprio Comune unicamente per comprovate esigenze di salute o di lavoro o altre necessità che dovranno essere giustificate con un'autocertificazione. Resterà però concesso lo spostamento verso casa di amici o parenti una sola volta al giorno e per un massimo di due persone (minori di 14 anni e disabili a carico esclusi). Vietati invece gli spostamenti regionali e interregionali e tutti i movimenti dalle 22 alle 5 per via del coprifuoco nazionale, a meno che non si disponga di motivazioni quali salute o lavoro che giustifichino la lontananza da casa. Saracinesche abbassate nuovamente per tutti i negozi che non vendono beni di prima necessità. Dovranno restare poi chiusi al pubblico ancora anche bar e ristoranti, che potranno comunque svolgere l'attività di vendita con l'asporto (per i bar fino alle 18) e la consegna a domicilio. Resteranno infine chiusi ancora anche cinema, teatri e musei, che riaprono solo nelle zone gialle e nei giorni feriali.Con la zona rossa resteranno chiuse anche le scuole superiori, che in Lombardia per effetto di una sospensiva del Tar avrebbero dovuto riaprire lunedì 18 gennaio (al 50 per cento della presenza)