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MORTARA – Ricorso in appello per i tre condannati dopo il rogo alla Eredi Bertè. Dopo più di 7 anni dai fatti, Vincenzo Bertè, 58 anni, Carlo Andrea Biani (57) e Vincenzo Ascrizzi, si sono avvalsi di questa facoltà. Si svolgerà dunque un altro processo. Bertè, in primo grado, è oggetto di condanna per i reati di incendio doloso, bancarotta fraudolenta, false fatturazioni e autoriciclaggio. Dieci anni in tutto. Biani, ex amministratore della Eredi Bertè Recology, “avrebbe avuto un ruolo attivo nell’appiccare il rogo” ed è stato condannato per gli stessi reati. Ascrizzi, 2 anni e 6 mesi in primo grado, sarebbe una figura più marginale. Intanto il Tar di Milano ha accolto il ricorso presentato dal curatore del fallimento della Eredi Bertè, il commercialista Gino Socci, annullando il provvedimento con cui la Provincia aveva revocato lo scorso anno l’autorizzazione integrata ambientale per lo stabilimento. L’Aia sembra necessaria per un’eventuale cessione dell’azienda.