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Acque agitate nella Sanità lombarda. Con il direttore generale Welfare Marco Cozzoli in “uscita” da palazzo Lombardia rischiano di impantanarsi, o quantomeno di rallentare, gli investimenti sulle strutture sanitarie pavesi. Da una manciata di giorni, infatti, nel sottobosco della politica locale si mormorava di un finanziamento destinato all’ammodernamento dell’ospedale di Voghera e addirittura di un maxi investimento per l’ospedale Civile di Vigevano. Questa cifra record avrebbe addirittura sfiorato i 200 milioni di euro per rifare completamente il nosocomio ducale. E rifarlo lì dove si trova, cioè tra corso Milano, viale Leonardo da Vinci, via la Marmora e i binari della ferrovia. La voce, attualmente non confermata, metterebbe la parola fine alla realizzazione di una nuova struttura sanitaria in area esterna al centro cittadino. E questo era proprio quello che i sindaci di Vigevano, Mortara e Mede avevano chiesto alla Regione nell’estate dello scorso anno. Era il 5 luglio 2023 quando Andrea Ceffa, Ettore Gerosa e Giorgio Guardamagna avevano incontrato il presidente Attilio Fontana per sostenere la necessità di costruire una struttura ospedaliera più moderna e funzionale per rispondere alle necessità di assistenza sanitaria del territorio.  Secondo le idee che animavano gli amministratori lomellini, il nuovo ospedale avrebbe occupato un’area esterna alla città in direzione Mortara, “aprendo” così alla Lomellina questo servizio fondamentale. Le ultime indiscrezioni, però, sembrano andare in direzione diametralmente opposta rispetto a quanto avevano proposto i sindaci di Vigevano, Mortara e Mede al presidente Fontana. Il progetto del nuovo polo ospedaliero non era campato in aria. Infatti già nel novembre 2022, durante un incontro pubblico, l’allora assessore regionale al Welfare Letizia Moratti aveva invitato i sindaci della Lomellina a presentare in Regione un progetto condiviso per un nuovo ospedale.  Sindaci che, vale la pena sottolinearlo, conoscono il territorio meglio di chi sta ai piani alti a Milano. L’obiettivo era, e probabilmente continua ad essere, quello di creare una struttura modulare e innovativa che possa ospitare le nuove tecnologie, come i reparti digitali di telemedicina e tele-monitoraggio. Una struttura di eccellenza e di riferimento per tutto il territorio. Che ne aveva e ne ha certamente bisogno. Le indiscrezioni, però, si sommano ad altre indiscrezioni. L’ultima, in ordine temporale, è quella che vorrebbe Mario Melazzini alla direzione generale del Welfare al posto appunto di Marco Cozzoli che ricopriva l’incarico dallo scorso 1 marzo. Classe 1958, pavese, Melazzini ha ricoperto importanti incarichi nella pubblica amministrazione. Nel 2012 è entrato nello staff della direzione generale Sanità di Regione Lombardia, per poi diventare dirigente responsabile della Programmazione sanitaria e sviluppo piani. Nello stesso anno è stato nominato assessore regionale alla Sanità e più tardi ha ricevuto la delega alle Attività produttive, ricerca e innovazione. Nel 2015 è stato nominato assessore all’Università, Ricerca e Open Innovation.