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MORTARA - Dopo poco più di un mese dall’inizio dei corsi, gli allievi di Lorella Carisio sono già pronti per dare un primo assaggio delle loro abilità teatrale nel saggio invernale “Abitare le parole” che si terrà nei locali della Scuola civica musicale di palazzo del Moro questo venerdì alle 21. L’ingresso è libero, con la possibilità di lasciare un’offerta. Si tratta di una sfaccettata antologia fra autori classici e moderni: dai più celebri testi di Goldoni, Brecht e Merini ai più contemporanei e sarcastici scritti da Beatrice Arnera, stand up comedian, e Nicolò Targhetta, sagace autore di dialoghi satirici. “Lo spettacolo – spiega Lorella Carisio – doveva andare in scena a giugno ma per motivi personali non abbiamo potuto farlo. Eravamo già stati sfortunati lo scorso anno accademico perché per ben due occasioni, a causa di influenze e covid vari, non avevamo potuto portare in scena quanto avevamo preparato. Ora purtroppo molti degli allievi che erano nel cast, soprattutto i giovani che hanno cominciato l’università, ci hanno dovuti lasciare e quindi ho dovuto riadattare tutto per cercare di portare in scena un prodotto comunque godibile ma penalizzato immancabilmente da un ridotto numero di allievi”. 
Nonostante queste difficoltà, Lorella Carisio è riuscita a cucire lo spettacolo “Abitare le parole” con le risorse a disposizione e ad amministrare saggiamente la divisione dei ruoli, tra le allieve più agguerrite e preparate, ormai veterane, e gli allievi più giovani o meno esperti. È, dunque, un corso ormai consolidato che ha accolto tra le sue braccia innumerevoli allievi, molti dei quali hanno proprio cominciato nel 2010 e hanno dovuto lasciare di recente proprio perché hanno compiuto scelte di vita che li hanno portati lontani da Mortara. “Sarà una piccola antologia di autori classici e moderni – prosegue – in cui, idealmente, il primo tempo sarà dedicato ai classici del teatro, mentre il secondo al cabaret, anche se qui sarà una tirata unica di circa un’ora. Dato che abbiamo iniziato da poco col nuovo corso ho preferito rendere lo spettacolo un’attività didattica.
Mi spiego meglio: ho voluto insistere sulla rottura della quarta parete in modo che i miei allievi, soprattutto quelli meno esperti, potessero esercitarsi direttamente col pubblico per raggiungere esiti spettacolari, non da intendersi nel senso di esagerazione ma nel senso più propriamente di rapporto attore-spettatore che crea lo spettacolo”. Sarà uno spettacolo in cui si vedranno sul “palco” due diverse anime: da un lato quella delle allieve più esperte che incanaleranno il significato dei gesti e delle parole, delle tonalità e dell’espressione per far arrivare al meglio il senso del testo al pubblico; dall’altro quella dei meno esperti ma volenterosi che approcceranno il testo in maniera più didattica ma comunque spettacolare. Gli allievi della Scuola civica musicale del corso di propedeutica al teatro non attendono che un numeroso pubblico questo venerdì alle 21 presso palazzo del Moro.  

v.o.