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VIGEVANO - I Carabinieri di Pavia, al termine di un'articolata attività in materia di reati contro la pubblica amministrazione, hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare emessa nei confronti del sindaco di Vigevano, di una consigliera comunale e di tre dirigenti di ASM Vigevano. Il blitz dell’Arma è scattato alle prime ore di oggi, giovedì 28 novembre. Contestualmente, sono in corso di esecuzione perquisizioni, acquisizioni documentali - sia presso persone giuridiche (enti pubblici, studi professionali e società) sia persone fisiche (pubblici ufficiali, legali rappresentanti di società, professionisti) - nonché audizioni di persone informate, al fine di ricercare ulteriori riscontri. L'attività ha preso le mosse dalla cosiddetta "congiura di Sant'Andrea" del novembre 2022, quando una parte significativa dei consiglieri comunali di Vigevano rassegnò le proprie dimissioni al fine di rovesciare la giunta comunale. In tale fibrillante contesto politico, almeno uno dei consiglieri comunali venne avvicinato con la promessa di ricevere la somma di euro 15mila euro se avesse partecipato alle "dimissioni di massa". Gli autori della proposta corruttiva sarebbero stati un noto politico locale, ex europarlamentare, e un imprenditore edile, presidente dell'Ance di Vigevano. La cosa "curiosa" è che il politico sarebbe dello stesso partito del sindaco Ceffa (e della sua maggioranza): la cosa evidenzierebbe lotte intestine di potere. Costoro sono stati interessati, sempre nella giornata di oggi, dalla perquisizione delle rispettive abitazioni e uffici. Anche se le dimissioni di massa vennero sventate, il sindaco, secondo l'accusa, per assicurarsi il sostegno politico di un'altra consigliera comunale le avrebbe procurato, tramite un prestanome, una consulenza presso ASM Vigevano, di cui la municipalizzata (sempre secondo le accuse) non aveva alcuna effettiva necessità, al solo fine di assicurare un illecito vantaggio economico alla donna. I tre dirigenti di ASM Vigevano, dal canto loro, pur nella piena consapevolezza della assoluta inutilità della prestazione, avrebbero a vario titolo collaborato per conferire alla consigliera comunale, per il tramite di un prestanome, il prezzo della corruzione (una consulenza legale). Le indagini risultano ancora in corso e continueranno nelle prossime settimane con ulteriori attività istruttorie.