Peste suina: la mozione tutta interna impegna l’Amministrazione a un’attività di controllo
MEDE – Evitare speculazioni. Sarà un’attività di controllo quella che impegnerà il Consiglio comunale di Mede dopo la votazione, e la probabile approvazione, della mozione interna alla maggioranza. Verrà discussa nel Consiglio comunale di domani sera. L’ha presentata il gruppo consiliare «Guardamagna», la leggerà la capogruppo Lucrezia Prestini.
IL TESTO
“La provincia di Pavia – è la premessa – è interessata dai primi mesi del 2023 dal costante propagarsi nella fauna selvatica, ungulati in particolare, del virus della peste suina africana. Le imprese agricole operanti in ambito suinicolo hanno sostenuto importanti investimenti al fine di accrescere la propria biosicurezza e l’allevamento dei suini costituisce un elemento identitario per la provincia di Pavia e contribuisce in modo importante al reddito agricolo prodotto a livello provinciale. Le attività di contenimento o eradicazione dei cinghiali non si sono dimostrate sufficienti a contenere il propagare dell’infezione e i ristori per i danni indiretti patiti dalle imprese agricole colpite dalla peste suina africana risulta siano fermi al 30 novembre 2023 e per i successivi periodi non sono ancora stati adottati provvedimenti di natura amministrativa”.
LA RICHIESTA
Risulta inoltre che le aziende interessate dagli abbattimenti, sia per positività sia preventivi, non hanno una prospettiva certa di riavvio dell’attività di allevamento e, in non pochi casi, sono vuote da oltre dodici mesi. Confagricoltura Pavia ha chiesto un’azione straordinaria di sensibilizzazione alle Amministrazioni comunali del territorio.
L’IMPEGNO
La mozione impegna il sindaco a sollecitare tutte le istituzioni competenti a vigilare per evitare attività speculative sui prezzi delle carne suinicole provenienti da territori coinvolti dal fenomeno virale della peste suina africana e al contempo di chiedere al commissario straordinario di adottare ogni misura, anche straordinaria, per il contenimento nelle zone vocate e l’eradicazione nelle zone non vocate, della specie cinghiale così da limitare le possibilità di circolazione virale del virus.
Davide Maniaci