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GAND (BELGIO) - Domenica scorsa era in Belgio con la Nazionale Italiana, in occasione dell’85ma edizione della Gand-Wevelgem, corsa in linea maschile del circuito WorldTour, ed era reduce dalla sua 7a Milano-Sanremo nonché dalla sua 7a Tirreno-Adriatico. Ai primi di maggio sarà al suo 7° Giro d’Italia. Fabio Alberti, classe 1966, considerato “uno degli Angeli dei professionisti” è da anni un punto di riferimento per il ciclismo italiano che conta. E lo è in quanto a sicurezza, un tema assolutamente non secondario per le due ruote a pedali. Gli aneddoti di Alberti ad ogni corsa nazionale o internazionale sono sempre ricchi ed emozionanti. Eccone un assaggio alla Sanremo di quindici giorni fa: “Sul Poggio nelle fasi finali di corsa improvvisamente si è creato un tappo - dice Alberti - tra moto giuria, fotografi, polizia e auto varie dell’organizzazione. Pogacar durante il suo sensazionale scatto, ci è venuto troppo sotto. Sono momenti in cui devi mantenere nervi saldi e una calma serafica. Basta un niente per rovinare una corsa internazionale in diretta mondiale. Le situazioni più pericolose sono quelle nelle quali un corridore deve rientrare sul gruppo, specie in discesa. Gli atleti hanno precedenza sui vari mezzi dell’organizzazione, ma sono come missili imprevedibili”. Ad Alberti è dunque servito aver corso per decenni ed avere quel colpo d’occhio in determinate situazioni. Una scaltrezza che ti è venuta soltanto con l’esperienza dopo che hai corso per anni.
“Sì confermo – commenta Fabio - Ce l’hai perché l’hai costruita o ti è venuta facendo il corridore. Solo chi ha una vasta esperienza in strada e direi in corsa può rendersi conto dove posizionarsi al meglio in una determinata situazione limite. E’ solo così che capisci se devi essere in quel punto e quali traiettorie prenderanno i corridori”. Fabio nel 2010 in Australia a Sydney aveva vinto una Medaglia d’Argento nella Velocità individuale ai Master Olympic Game. E l’anno dopo in Portogallo si era laureato Campione del Mondo amatori. Da 2 anni Alberti è ormai un punto saldo di riferimento per la Nazionale tra Europei e Mondiali. Inserito ufficialmente nel gruppo di Edoardo Salvoldi è spesso vicino anche a Ivan Quaranta, responsabile della velocità Elite. Principalmente meccanico sono in realtà vari i compiti di Alberti sino alla guida del derny in pista (moto usata dall’allenatore pilota per gare al chiuso). Naturalmente Fabio non si tira indietro, visti i suoi trascorsi da pistard, nel dare imbeccate di astuzia e di classe ai velocisti fortissimi, ma tutto sommato ancora in erba. “C’è sempre tanto da fare - conclude Alberti - dopo il Belgio ci attendono il Giro di Sicilia, il Giro di Calabria e il Tour di Romandia. Poi dopo Giro e Tour ci saranno i Mondiali in Indonesia”. Alberti ha anche due frequentatissimi negozi per amatori che ha chiamato Bike Delu ad Albonese a Novara e un simpatico bimbo pronto a percorrere la sua tradizione e quella dell’amato nonno Giuliano indimenticato diesse tra gli amatori anni 80/90.