Calcio, Pro Mortara: Esordienti 2011, un gruppo che non finisce mai di stupire
MORTARA – Accompagnare i più piccoli in un percorso di crescita, insegnando loro i valori più importanti che stanno alla base del gioco del calcio. Questo l’obiettivo della Pro Mortara, che si propone da sempre di essere una scuola di vita per coloro che decidono di addentrarsi interamente nel mondo del calcio.
Gli Esordienti 2011 sono all’inizio del proprio percorso. Un percorso che si preannuncia davvero intenso e ricco di emozioni.
“Ho iniziato ad allenare a metà settembre – racconta Giuseppe Mazza, allenatore degli Esordienti – è un gruppo nuovo per me, di fatto questi ragazzi li ho conosciuti in questi mesi. Per me è una bellissima opportunità. Ci tengo davvero molto ad accompagnare questi ragazzi nel loro percorso di crescita, insegnando loro i valori che stanno alla base del gioco del calcio e auspicandomi che possano continuare a portare avanti questa grande passione”.
“Se non fossi diventato un cantante sarei stato un calciatore... o un rivoluzionario. Il calcio significa libertà, creatività, significa dare libero corso alla propria ispirazione”.
Questo affermava Bob Marley e alla Pro Mortara non sembrano poi pensarla in maniera tanto diversa rispetto ad un grande genio del mondo della musica.
“Essendo un gruppo nuovo – prosegue mister Giuseppe Mazza – era da mettere in conto che all’inizio si sarebbe verificato un andamento altalenante. Sarebbe stato decisamente più strano il contrario mi viene da dire e pensare. Sono comunque soddisfatto di loro, perché si impegnano davvero tanto in tutto quello che fanno. E questa è la cosa più importante per me, che sono il loro allenatore. Stanno crescendo bene e penso che questo sia anche merito delle loro famiglie”.
Sguardo rivolto al presente, proiettato al futuro ma senza dimenticare e tralasciare quello che è stato. Altro discorso da non dimenticare è quello legato alla pandemia, che ha influenzato e non di poco lo sport.
“Di fatto a causa delle restrizioni i ragazzi sono rimasti fermi due anni e ciò ha avuto delle ripercussioni su di loro. Sia se si considera la componente prettamente connessa agli allenamenti, sia se si considera l’elemento sociale, altrettanto importante e significativo. I miei ragazzi ad ogni modo mi stanno lasciano parecchio soddisfatto. Si impegnano, stanno dando tutto quello che hanno dentro e sono pronti e desiderosi di mettere in evidenza tutte le loro qualità”.
Alla Pro Mortara si guarda molto alla crescita dei ragazzi dei giovani, si ha l’obiettivo di impegnarsi attraverso un personale e uno staff qualificato di accompagnarli quotidianamente, giorno dopo giorno, in questo loro percorso.
“A noi – ci tiene a ribadire mister Giuseppe Mazza – importa e interessa principalmente che i ragazzi siano felici, che si divertano a giocare a calcio e che siano davvero contenti e soddisfatti di giocare a calcio. Poi naturalmente ci impegniamo a far capire loro tutti i segreti che stanno alla base del gioco del calcio, sia dal punto di vista sportivo, sia da quello educativo”. Educazione e sport, o meglio, agonismo: componenti che quando procedono di pari passo, non possono fare altro che portare lontano. E come recita un famoso detto: ogni traguardo rappresenta un nuovo inizio e un nuovo punto di partenza.
“Sono fiero di allenare questo gruppo – ribadisce l’allenatore gialloblù – io insegno educazione fisica e quindi sono abituato a promuovere i valori e l’importanza dell’insegnamento”. Un gruppo davvero unito e affiatato, pronto a dare il massimo contro ogni avversario che si troverà davanti, nel pieno rispetto delle regole e dei valori che stanno alla base del calcio. “Spero davvero di poter continuare a portare avanti il messaggio che questa società intende trasmettere”. Alla Pro Mortara non si vuole lasciare proprio ma proprio nulla al caso.
“Sono contento di ricoprire questo incarico – conclude mister Giuseppe Mazza – ho un gruppo che non manca davvero mai di stupirmi giorno dopo giorno. Ci alleniamo, ci impegniamo, ma ci divertiamo e scherziamo anche. Facciamo tutto quello che fa una vera e propria squadra di calcio”.
Edoardo Varese