Palestro: ancora inagibile il ponte sulla Francigena, il caso al Tar
PALESTRO - Il ponte sulla Francigena è inagibile e l’amministrazione chiede di ripararlo. Est Sesia si rifiuta e porta la causa in tribunale. Prima che i pellegrini tornino sul cammino serviranno ancora diverse settimane. Nel frattempo sono costretti a deviare sulla statale e gli ostelli perdono clienti. Il disagio persiste ormai da mesi. Il ponte sul canale “Crocettone” è diventato inagibile. Sono crollate delle assi sul lato destro, costringendo il Comune a rilasciare un’ordinanza che vi vieta il traffico.
Annessa c’era anche la richiesta ad Est Sesia, proprietaria, di porvi rimedio, anche in collaborazione. Se il rischio di un crollo completo è da scongiurare, si mantengono le difficoltà tanto per i pellegrini quanto per i mezzi degli agricoltori.
“Non appena ci siamo accorti abbiamo pubblicato un’ordinanza - spiega il sindaco Giuseppe Cirronis (nella foto) - chiedendo ad Est Sesia un intervento per il ripristino. Si sono rifiutati, facendo ricorso al Tar. Facciamo di tutto per accontentare gli agricoltori e tutelare il passaggio storico della via Francigena. Ma se nessuno ci viene incontro, non possiamo fare nulla”. Sicuramente non i “lavori in casa degli altri”, soprattutto senza la necessaria autorizzazione. In una fase iniziale il Comune ha cercato la via della collaborazione. Ma il consorzio irriguo non ha voluto sentir ragioni. Resta quindi il fatto che i pellegrini continuano a trovarsi in difficoltà, dovendo giornalmente incanalarsi verso altre strade. Arrivano così le lamentele, particolarmente sentite a Robbio, dove il sindaco Roberto Francese ha scritto una lettera all’amministrazione di Palestro, in cui sottolinea che “sto ricevendo decine di segnalazioni di automobilisti che riferiscono di incrociare diversi pellegrini sulla ex statale dei Cairoli provenienti dal Piemonte in direzione Palestro e poi Robbio”. La segnalazione si estende anche alla non ottimale gestione del crollo. Mancherebbero sufficienti segnalazioni sul posto ed una via alternativa che sia sicura. Il fatto è che lo stesso crollo, come si diceva, non compromette del tutto il ponte. A piedi ci si può ancora effettivamente passare, benché sia vietato. Del resto le barriere non ostruiscono del tutto il passaggio, trattandosi di blocchi di cemento atti a fermare i grossi mezzi, oltre al canonico nastro a bande bianche e rosse. Non si tratta tuttavia di un battibecco. Il tentativo è piuttosto quello di mettere in evidenza le problematiche per un soluzione comune. Nella lettera Francese aggiunge infatti che “certo di un cortese e sollecito riscontro, mi metto a piena disposizione per qualsiasi attività riteniate utile porre in essere per rendere ancora attivo questo millenario varco”.
Insomma, la volontà da parte di entrambe le amministrazioni è propositiva. Sarebbe dunque Est Sesia a mettere i bastoni tra le ruote. In attesa di una risposta da parte della giustizia, sarà comunque utile assicurare il passaggio almeno in maniera temporanea.
Gabriele Tocchio