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OLEVANO – Trentanove album, quarant’anni di carriera, un autentico trasformista che è entusiasta di esibirsi tra le risaie, in uno scenario inconsueto che non è quello delle arene cittadine a cui è abituato. "Anguriando", edizione numero 12, organizzata da Comune e Pro loco, vede Enrico Ruggeri come ospite di punta. L’ex Decibel che non ha mai sconfessato il punk, classe 1957, arriva sul palco di piazza Libertà, presso il municipio, questa sera alle 21 e 30.
Nel suo tour, che tocca anche piazze come Genova o Roma, nessun concerto è mai uguale come repertorio.
“Tenendo presente che è il pubblico che gestisce l’umore di un concerto, che scandisce il ritmo – ha anticipato il compositore milanese – in un’esibizione dal vivo si possono fare dalle 20 alle 25 canzoni: neanche una per disco. Per forza di cose si deve sempre alternare. Per sapere esattamente la scaletta non resta che esserci”.
Il gruppo che lo accompagna dal vivo da oltre due anni è quello dei Supersonics!, suonatori di lunghissimo corso, tanto che Ruggeri (lo ha dichiarato egli stesso) a volte “si diverte” durante il live ad attaccare un brano non previsto e a spiazzarli. Si può fare, quando hai quell’esperienza lì.
“Chi va tra i 60 e i 70 anni – ha aggiunto – è cresciuto col punk, con l’hard rock, ed è bello vedere che spesso anche i loro figli o nipoti conoscono gli stessi brani. Aspetto tutte queste generazioni per vederle cantare insieme: il gusto del concerto è quello del suono dal vivo, con le sue bellezze e le eventuali imperfezioni. Non certo trasmettere musica registrata: si tratta di un’altra forma d’arte, che non m’interessa”.
Ruggeri e la sua band navigata spazieranno tra i vari successi delle diverse epoche: si possono immaginare tra le varie proposte “Contessa”, “Mistero”, che ha anche vinto Sanremo, la bellissima “Lettera dal Duca” presentata a Sanremo 2018 nella riunione dei Decibel, il leggendario gruppo dei primi anni Ottanta, con scarso successo di classifica ma ottimo per la critica siccome è bellissima.
Certo, si possono ipotizzare soltanto, siccome il repertorio è un’incognita ed è giusto che rimanga tale. Ma dove si pesca si pesca bene. Lo spirito generale di questo concerto è sempre quello di quando Enrico Ruggeri bazzicava nei locali per suonare dal vivo con la sua band negli anni Settanta, come facevano in tanti, quando ancora la qualità media era altissima. Quando si cercava di imitare i Deep Purple o Emerson Lake & Palmer, la sua prima volta dal vivo come spettatore a 16 anni, al Vigorelli. Bei tempi. Lo spirito sul palco di Olevano rimane lo stesso.

Davide Maniaci