Riso: piace ancora tanto, ma i prezzi troppo alti allontanano i consumatori
CASTELLO D’AGOGNA – Oggi il consumatore, rispetto a dieci anni fa, continua ad accordare un enorme gradimento al riso. “Nell’ultimo anno, però, abbiamo capito che il punto di rottura sul prezzo rischia di allontanare il consumatore quando il nostro prodotto viene percepito come troppo costoso”, ha chiarito Mario Francese, presidente dell’Associazione industrie risiere italiane (Airi) al Centro ricerche sul riso. Il convegno promosso venerdì scorso dall’organizzazione nazionale dei trasformatori, con sede a Pavia, ha fatto il punto sulla gestione dell’acqua in risicoltura, sulle prospettive colturali date dall’innovazione scientifica e sulle dinamiche del mercato del riso. Le conclusioni sono state affidate a Mario Francese. “Per il futuro nel medio periodo – ha detto il presidente Airi – valuto alcuni punti di forza: il gradimento accordato al riso dal consumatore e testimoniato dalla tendenza dei consumi in crescita, l’attenzione al settore da parte delle istituzioni nazionali ed europee, confermata dalla Politica agricola comune 2023-2027, dove la coltivazione del riso è stata premiata rispetto agli altri cereali, il progresso scientifico, che sarà in grado di garantire soluzioni per lo sviluppo della coltura, e la capacità della filiera di fare squadra a fronte delle difficoltà che rischiano di minarne la sopravvivenza, come abbiamo visto con la clausola di salvaguardia e come dovrebbe essere per le importazioni di riso confezionato”. Fra i punti di debolezza concorrenza del prodotto estero confezionato, cambiamento climatico e gestione della risorsa idrica, con il rischio del ridimensionamento delle superfici a riso. Da temere l’aumento delle importazioni di riso confezionato, che rappresentano oggi il 25% del volume totale: circa 400mila tonnellate, l’equivalente di tutto il riso consumato in Italia in un anno. “È evidente come questo fenomeno abbia eroso le nostre potenziali quote di mercato e ora potrebbe portare a una progressiva sostituzione della produzione comunitaria con riso estero”, ha concluso Mario Francese. Gli altri relatori sono stati Alberto Lasagna, direttore di Confagricoltura Pavia (binomio acqua-riso), Chiara Cattaneo, ricercatrice di biologia molecolare dell’Ente nazionale risi (ricerca scientifica), e Filippo Roda, analista di mercato di Aretè.
Umberto De Agostino