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MORTARA - La “fase due” dell’operazione vaccini si è conclusa domenica scorsa, 28 marzo, con la somministrazione di 685 dosi (tra richiami e prima inoculazione). Un miracolo alla mortarese che ha mostrato, ancora una volta, il volto migliore della solidarietà e dell’altruismo. Ora resta da fissare la data per il richiamo da somministrare a oltre 220 ultra ottantenni che domenica scorsa hanno ricevuto la prima iniezione del farmaco targato “Moderna”. Se ne riparlerà almeno tra tre settimane. Restano invece ancora in attesa di una chiamata da parte di Regione Lombardia tutti quegli anziani che, pur avendo più di 80 anni, sono stati esclusi da questa maxi operazione di immunizzazione. Si tratta dei mortaresi allettati o impossibilitati a muoversi di casa e di quelli assistiti dal medico di base che non ha aderito all’iniziativa, del tutto volontaristica, organizzata dall’Associazione medici, Comune e Croce Rossa mortarese. Un’imponente macchina da guerra per combattere la battaglia contro il virus che però paga il “difetto” di non essere parte integrante del piano regionale di vaccinazione. Insomma Mortara non è, e molto difficilmente sarà, un “hub” di riferimento per le vaccinazioni sul territorio. Nonostante questo la giornata di domenica è stata caratterizzata da un’organizzazione perfetta per un servizio svolto in una struttura che si è dimostrata perfetta per le necessità del caso. Non era scontato. Dalle 9 del mattino alle 18 e 30 della sera i medici di medicina generale, 12 infermieri, i volontari del Comitato locale della Croce rossa e di moltissime altre realtà dell’associazionismo cittadino hanno svolto un lavoro enorme. “Ho cercato di dare il mio piccolo contributo sbrigando le pratiche burocratiche – commenta il primo cittadino Marco Facchinotti – ma il mio sentito ringraziamento va a tutti coloro che hanno preso parte a questa importante iniziativa di solidarietà. Da un lato medici e infermieri hanno messo a disposizione la loro indispensabile professionalità. Dall’altra Croce Rossa, Pro Loco, associazione Carabinieri in congedo, Scout, Moto Club e moltissime altre persone hanno svolto un lavoro di accoglienza altrettanto importante. In un momento di grande apprensione come questo è importantissimo sentire una parola di conforto o un incoraggiamento. Avere sempre una persona accanto pronta a dare un sostegno ha reso la Borsa merci un luogo accogliente e rassicurante per tutte le persone che, con un po’ di timore, ne varcavano la soglia”. Resta però un doppio rammarico. Il primo: la sede della Borsa merci non diventerà un centro vaccinale permanente. Secondo: non tutti gli oltre mille ultra 80enni mortaresi hanno ricevuto il vaccino. Gli altri aspettano una telefonata dalla Regione e potrebbero dover recarsi a Vigevano, Abbiategrasso, Pavia, Voghera. “I medici presenti in Borsa merci – conclude il sindaco – avevano stilato una lista dei loro pazienti. Se qualcuno non era presente all’appuntamento allora veniva contattata la cosiddetta riserva presente sulla lista, così da usare tutte le dosi”. Così, tra i vaccinati di domenica, c’è anche qualche “giovane” con meno di 80 anni presente nella lista stilata dai medici dell’Associazione.Luca Degrand