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Mortara si prepara alla realizzazione di un grande “centro” per la vaccinazione anti-covid. Infatti venerdì prossimo, 12 febbraio, presso l’ex bocciofila di San Pio X andrà in scena una prova generale per la creazione di un’area dedicata alla somministrazione del siero. Un grande progetto per la tutela della salute dei cittadini che nasce dalla collaborazione tra Comune, Comitato locale della Croce Rossa, Medici di Base e parrocchia. Tutti uniti per creare nella sala polifunzionale di via Fosse Ardeatine il luogo ideale per la campagna vaccinale. L’obiettivo è tanto importante quanto ambizioso. Rendere immuni tutti gli over 80 entro la fine di marzo. La popolazione dei “più fragili” è di mille e 200 persone. Poi, via via, si passerà agli over 65. Per arrivare, come affermato da Guido Bertolaso, alla vaccinazione del 70 per cento della popolazione entro l’estate. Prima, però, è necessario avere il via libera da Ats. I nodi da sciogliere sono ancora tanti. Ma la fiducia non manca. “Il ruolo dell’amministrazione – spiega il primo cittadino Marco Facchinotti – è marginale rispetto all’impegno dei medici di medicina generale, della Croce Rossa e di tutte le altre associazioni che potranno dare una mano. Noi partecipiamo volentieri e da volontari. In comune ha mandato agli organi competenti tutta la documentazione riguardante la sala polifunzionale. Poi toccherò all’autorità sanitaria confermare l’idoneità della struttura per questo scopo. Inoltre l’ente pubblico ha trasportato 12 cabine elettorali in via Ardeatine. Sanno usate per creare una zona riservata per la somministrazione del vaccino. Ora speriamo che arrivi il nulla osta. Intanto ringrazio pubblicamente i Medici di base, la Cri e la parrocchia che ha dato la disponibilità per l’utilizzo della sala polifunzionale”. La somministrazione del vaccino sarà fatta da personale sanitario qualificato: medici o infermieri. Questa è una delle poche certezze. Ancora da stabilire, una volta confermato l’avvio del progetto, le modalità di registrazione e prenotazione. il portale regionale per registrare tutti i cittadini lombardi che vogliono fare il vaccino anti Covid entrerà in funzione lunedì 15 febbraio, ma ancora nessuno ha capito come funzionerà. Si naviga a vista. Sono costretti a farlo anche i medici di base incaricati di avvisare gli anziani del luogo e della data dell’iniezione. Stessa incertezza per gli ospedali che dovranno accogliere dal 24 febbraio gli over 80 candidati al siero Pfizer. Come se non bastasse la parte burocratica e organizzativa è tutt’altro che semplice. I protocolli prevedono un’area dedicata all’accoglienza dei soggetti che hanno prenotato la vaccinazione, la raccolta dell’anamnesi pre-vaccinale e il ritiro dei moduli firmati relativi al consenso. Di questo compito, quando la sala polifunzionale sarà operativa, presso la sala polifunzionale se ne occuperà anche la Croce Rossa. Inoltre, dopo la preparazione e somministrazione del vaccino, è previsto un periodo di osservazione di 15 minuti. In altre parole per completare una singola vaccinazione è previsto un tempo minimo di 45 minuti. Venerdì sera, presso la sala polifunzionale, verranno verificate anche queste tempistiche. Nel progetto di massima si immagina di poter immunizzare l’intera popolazione dei mille e 200 residenti over 80 nell’arco di un fine settimana. Sulla carta dovrebbero bastare un sabato e una domenica non-stop per la prima dose e il week end successivo per la seconda dose. Intanto il Governo pesa alla “fase 3” della campagna vaccinale, quella pensata per immunizzare la popolazione degli over 55enni.Luca Degrandi