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MORTARA - La situazione è paradossale. Come quando nel kolossal “I dieci comandamenti” Ramesse ordina che gli schiavi ebrei producano i mattoni senza la paglia. Così Facchinotti “ordina” alle Contrade di fare il Palio senza le caselle del gioco dell’oca. E non solo.Tutto nasce da una Pec spedita dal Comitato sagra al Comune di Mortara. Nella lettera firmata dal presidente Andrea Maffei si legge: “In data 08.08.2013, con delibera di G.C. n. 114/2013, veniva approvato il contratto di comodato d’uso gratuito, con il quale il Comitato Organizzatore Sagra del Salame d’Oca di Mortara si obbligava a consegnare al Comune di Mortara il materiale e le attrezzature, di proprietà dello scrivente Comitato, affinché il comodatario se ne servisse per organizzare il Gioco dell’Oca ed il Corteo Storico, in occasione della sagra cittadina”.Nel 2013, infatti, con la nascita del Magistrato delle Contrade, il Palio usciva dall’ombrello del Comitato sagra per finire sotto i portici del Comune. L’organizzazione del Palio, da quell’anno, finiva appunto in capo alle contrade che si erano riunite in un’unica associazione. I rapporti tra i protagonisti della sagra venivano garantiti da apposite convenzioni, firmate tra Comitato sagra e Comune e tra Comune e Magistrato delle Contrade, in cui si stabiliva “chi fa cosa”. Il Comitato cedeva così al Comune tutto il materiale per la realizzazione del Palio, materiale che poi il Comune “girava” al Magistrato. Questo l’elenco di quanto ceduto dal Comitato sagra: n. 63 caselle del gioco dell’oca; n. 2 troni; sagome 3D raffiguranti animali (gufo, cervo, cinghiale, procione); abiti storici, di cui n. 26 costumi da uomo, n. 29 costumi da donna, n. 40 copricapo, n. 30 calzamaglie. Il rapporto aveva durata triennale con scadenza al 31 dicembre 2016 “eventualmente prorogabile in modo espresso”. Ma di rinnovi manco l’ombra. “Il termine finale, dunque, è ampiamente scaduto, senza che sia mai pervenuta all’attenzione del Comitato alcuna richiesta espressa di proroga. - si conclude la lettera firmata da Maffei - Per le ragioni sopra esposte, lo scrivente, in nome e per conto del Comitato Organizzatore Sagra, richiede formalmente la restituzione dei materiali sopra elencati, entro il termine congruo di giorni 20 (venti) dalla ricezione della presente, rendendosi tuttavia disponibile alla stipula di una nuova convenzione, con eventuale rideterminazione degli accordi”. Che tradotto vuol dire: la convenzione è scaduta, siamo disposti a rinnovarla. Intendimenti confermati dallo stesso presidente del Comitato sagra, proprio su queste pagine, la scorsa settimana quando sottolineava come il Comitato fosse alle prese con la sistemazione di questioni burocratiche. Ivi compresa questa. A sorpresa è arrivata poi la risposta del Comune. Tre righe sorprendenti. “In riferimento a quanto a margine evidenziato, ed in risposta alla Vs n. 962 di prot. Del 12.01.2021, con la presente si comunica che il Magistrato delle Contrade provvederà a contattarVi per accordarsi sulle modalità di restituzione del materiale”. Firmato: Marco Facchinotti. Nel 2013, dunque, era stata firmata anche una convenzione tra Comune e Magistrato delle Contrade con scadenza 30 settembre 2023. Quindi nello stesso anno il Comune firmava due convenzioni legate al Palio e alla Sagra con i due soggetti organizzatori, ma con due scadenze diverse. Una, quella con il Magistrato, nel 2023 e l’altra, quella con il Comitato sagra, nel 2016. La sbrigativa risposta data al Comitato fa però a pugni con il primo punto della convenzione tra Comune e Magistrato in cui si legge: “Il Comune di Mortara, avvia con il Magistrato, che accetta, il seguente rapporto di collaborazione finalizzato a organizzare, tutelare e valorizzare il tradizionale Palio “Città di Mortara”.”. Roba che se tra due settimane dovesse disputarsi il Palio, paradossalmente il Magistrato delle Contrade non potrebbe nemmeno utilizzare il tabellone del Gioco dell’oca. E nel paragrafo 6 della convenzione tra Comune e Magistrato si legge: “il Comune di Mortara mette a disposizione per le attività previste dalla presente convenzione: le proprie strutture logistiche e il personale a esse dedicato, il patrimonio di costumi storici di cui dispone, le caselle del gioco dell’oca, la scenografia, le sagome di animali per il tiro con l’arco, le strutture per il contenimento e lo stazionamento del pubblico di sua proprietà, nella misura che ritiene compatibile con le esigenze della Sagra nel suo complesso”. A ulteriore riprova che il Comune aveva “incassato” dal Comitato sagra il materiale citato.E in tutto questo il Magistrato che fa? Resta suo malgrado spettatore interessato di un grande equivoco nato in municipio. “Siamo a conoscenza di questa situazione perché abbiamo ricevuto le due comunicazioni per conoscenza. - commenta Alessandra Bonato, presidente del Magistrato delle Contrade - Noi vogliamo lavorare nell’interesse della manifestazione per tutelare davvero il nostro Palio. Le polemiche non ci interessano. Ogni problema ha la sua soluzione, noi siamo per la collaborazione tra le parti in causa nell’interesse della città”. Dalle Contrade arriva dunque una lezione di diplomazia per una questione gestita nel palazzo in maniera un po’ troppo confusionale e sbrigativa.