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MORTARA - Il mercato del venerdì diventa il “mercatino” (solo alimentare) del giovedì. Infatti l’appuntamento con le bancarelle, solo per le prossime due settimane, è anticipato a giovedì 24 dicembre e a giovedì 31 dicembre. Un cambio dovuto al calendario delle prossime festività natalizie. Per gli ambulanti è consuetudine lavorare anche alla vigilia di Natale. Ma questo non è un anno come gli altri. E il 24 dicembre rientra tra i giorni da “bollino rosso” secondo le restrizioni imposte dal Governo Conte. Così gli operatori che potranno lavorare saranno solamente quelli specializzati in generi alimentari. Inoltre molti hanno già fatto sapere all’amministrazione che non saranno presenti. Probabilmente il gioco non vale la candela. “Ci saranno solo gli ambulanti che hanno dato la loro disponibilità, – spiega l’assessore al commercio Luigi Granelli - nel complesso non più di quattro o cinque banchi. Gli stalli saranno messi tutti all’interno di piazza Trieste, nel parcheggio che si trova davanti alla Borsa merci. In questo modo non ci saranno interruzioni alla viabilità e si potrà transitare regolarmente anche in macchina in via Roma”. Sul mercato eccezionalmente svolto al giovedì nulla da dire, ma sulle sue dimensioni eccezionalmente “ridotte” ci sono le considerazioni amareggiate dell’assessore al commercio. “Sarebbe potuto essere un mercato con 12 o 13 banchi – spiega Luigi Granelli – poiché c’era la disponibilità a partecipare da parte di operatori di generi non alimentari. Purtroppo però l’introduzione della zona rossa di fatto lascia senza la possibilità di lavoro molti commercianti del settore ambulante. Mi sembra un’ingiustizia e una privazione della libertà che non porta alcun reale beneficio. Tutto il Dpcm mi sembra un guazzabuglio di norme contraddittorie. Il sistema elaborato dal Governo penalizza i Comuni medio piccoli come Mortara. Mentre nelle città metropolitane un cittadino, per spostarsi da un capo all’altro della metropoli, può compiere decine di chilometri, in realtà contenute come la nostra ci troviamo reclusi all’interno dei confini cittadini. Mi sembra assurdo. Si penalizzano i piccoli Comuni e si mettono sullo stesso piano delle grandi città”.Luca Degrand