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MORTARA - Dopo quasi tre settimane di isolamento volontario, il Ristorante-pizzeria Roma ha riaperto le sue porte lo scorso sabato 14 novembre. Ogni pizza sfornata, come sempre, viene fatta col sorriso. Si respira, da sabato, così come prima della chiusura, un’aria di grande maestria e si sente la grande voglia di fare di tutto lo staff quando si entra “al Roma”. Un’aria che mancava dal 23 ottobre, e che ora è tornata a soffiare come una dolce brezza autunnale. Usciva esattamente il giorno 23 ottobre, infatti, il triste annuncio su Facebook: “Dopo un possibile contatto con un positivo al Coronavirus abbiamo deciso di entrare in quarantena preventiva in attesa dell’esito del tampone”. Ne seguiva, immediatamente dopo, la chiusura del locale. Una scelta di buonsenso e di grande responsabilità nei confronti della clientela, che forse non tutti si sarebbero preoccupati di fare. Una decisione che ha comportato grandi sacrifici sia dal punto di vista dell’aspetto umano sia dal punto di vista economico. Una situazione difficile su tutti i fronti quella che lo staff della pizzeria ha affrontato nelle ultime settimane. Non un momento, comunque, è passato senza pensare al lavoro e a quando finalmente tutti sarebbero potuti ritornare in campo per donare la felicità ai loro clienti. Perché, in effetti, la pizza è la cosa più simile alla felicità che possa esistere al mondo. “Stare chiusi in casa per due settimane è stato molto brutto dal punto di vista umano – racconta Mario Apicella (nella foto) – e ciò che ci mancava di più era l’interazione con i nostri clienti, l’impossibilità di recarci in pizzeria e fare il nostro lavoro. È stato proprio il pensiero di ritornare al lavoro che ci ha dato la speranza in quei giorni bui. Abbiamo trascorso giornate molto tranquille, ma al tempo stesso molto vuote. Ora siamo contenti di stare bene e di poter riprendere, offrendo ai clienti il miglior servizio possibile”. La ripartenza potrà avvenire soltanto con l’asporto e il domicilio. In queste tre settimane, infatti, i vari Dpcm che si sono susseguiti hanno imposto limitazioni via via più stringenti a ristoranti e pizzerie, soprattutto nelle regioni in zona rossa. “Stare chiusi per due settimane – continua Apicella – ha comportato per noi un gravissimo danno a livello economico. I ristori varati dal Governo non potranno mai sopperire a tutte le nostre perdite. La nostra più grande speranza è di poter tornare a lavorare con il servizio ai tavoli, ma abbiamo il timore che dopo il 3 dicembre la situazione sarà molto simile a quella attuale. La paura è anche quella di poter riaprire a Natale per poi essere nuovamente costretti a un lockdown totale a gennaio. Comunque sia, a noi mancava davvero tanto lavorare, e anche soltanto far qualcosa con l’asporto e le consegne a domicilio per noi è già un grande traguardo che non vedevamo l’ora di raggiungere”. A non mancare, in queste ultime settimane, è stata senza dubbio la grande solidarietà dei mortaresi, che attraverso le pagine social hanno inviato calorosi messaggi di auguri allo staff della pizzeria. “È stato bellissimo, direi commovente – conclude Mario Apicella – vedere come i nostri clienti e amici più stretti ci sono stati molto vicini. In nessun momento ci siamo sentiti abbandonati. Cogliamo l’occasione per ringraziare davvero tanto tutti coloro che ci hanno dato sostegno in questi momenti di difficoltà, perché senza di loro sicuramente non saremmo stati spronati ad andare avanti”.Massimiliano Farrel