Nessuno spiraglio sul fronte riders. La “guerra” va avanti, e Trenord continua imperterrita a disincentivare il trasporto delle biciclette sui treni. La giustificazione addotta è quella di voler evitare che i mezzi a due ruote blocchino il passaggio dei viaggiatori tra gli scomparti. In realtà, con la scelta miope del divieto delle biciclette in treno, non vengono tenute in considerazione le esigenze di un’intera categoria di lavoratori, i quali utilizzano le biciclette per svolgere le loro mansioni giornaliere, ricevendo spesso una paga misera. MiMoAl sta dalla parte dei riders e mette sul tavolo alcune soluzioni efficaci per un problema concreto. Le biciclette che ingombrano il passaggio sui treni rappresentano effettivamente un rischio per la sicurezza. Bisogna però avere una visione più ampia, e anziché disincentivare il trasporto delle bici, occorrerebbe piuttosto aggiungere carrozze idonee al trasporto dei mezzi a due ruote. “Per quanto riguarda la questione relativa alla sicurezza – spiega il presidente di MiMoAl Franco Aggio – Trenord dovrebbe dare un netto cambio di rotta alle sue politiche miopi e distaccate dalla realtà. Mentre in quasi tutta Italia ormai le biciclette viaggiano gratis sui treni, da noi in Lombardia si continua a pagare. Soltanto il 30 per cento dei treni lombardi, ovvero 700 su 2300, sono idonei per il trasporto delle bici. Chiaramente sulla tratta Milano-Mortara-Alessandria, una delle linee in cui servirebbero maggiormente, non abbiamo neanche uno di questi convogli. Fin quando si continuerà a disincentivare il trasporto delle bici sui treni e i riders continueranno ad essere visti ingiustamente come un problema per l’ordine pubblico, non si arriverà mai ad una soluzione”.Massimiliano Farrel