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Vincere la paura. Questo è il primo punto in agenda per il presidente di Ascom Mortara, Edoardo Rossi. Tra Dpcm e ordinanze della Regione che si inseguono vorticosamente negli ultimi giorni, il mondo del commercio rischia di finire nel tritacarne. E a farci le spese, nello specifico, è tutto il settore della ristorazione che deve fare i conti con normative in continua evoluzione. Ristoranti e bar hanno iniziato, con la nuova stretta, a dover abbassare le saracinesche a mezzanotte. Poi, da giovedì 22, è entrato in vigore il coprifuoco in Lombardia dalle 23 alle 5. Questo vuol dire che ristoranti e bar devono anticipare la chiusura di un’ora. “Il nostro compito – spiega Edo Rossi (nella foto) – è quello di supportare e informare gli esercenti. Il fine settimana appena trascorso, quello dopo la prima stretta, ha visto il controllo del territorio da parte di Polizia locale e Carabinieri, ma tutto è filato liscio”. Promossi sia i ristoratori che i baristi, ma anche i clienti che si sono dimostrati immediatamente rispettosi delle normative. Ma come vive il commercio locale questa nuova fase ricca di incognite? “Stanno vivendo tutti con ansia e preoccupazione. – aggiunge Rossi – Cerchiamo di lavorare in sicurezza anche se ci sono limitazioni importanti: dobbiamo vincere quella paura che fa solo male al commercio. Il nostro mondo è fatto di socialità, frequentazioni e rapporti umani”. E il rapporto umano è quello che rischia di uscire con le ossa rotte da questa situazione. Per questo servono nervi saldi e senso di responsabilità. “Bisogna capire le problematiche del mondo del lavoro, – prosegue il presidente Ascom – non basta trincerarsi dietro la paura. Serve responsabilità, ci sono strutture con dipendenti che non possono essere abbandonate”. Il riferimento al Governo è fin troppo evidente: la tanto sbandierata “potenza di fuoco” non si è vista. In molti a Mortara si sono avvalsi del prestito di 25mila euro, ma è, appunto, un prestito. Di finanziamenti a fondo perduto nemmeno l’ombra, e la cassa integrazione resta con un grande punto interrogativo.