Un sogno per alcuni, un incubo per altri. In altre parole: isola pedonale. Un’idea che ciclicamente torna ad animare il dibattito in città. Nel corso degli anni molti esperimenti sono stati avviati e subito interrotti e anche il nostro settimanale si è fatto portavoce, oltre che promotore, di quell’idea che porterebbe le strade del centro ad essere libere dalle auto. Nell’estate post Coronavirus, l’isola pedonale torna all’onore delle cronache grazie alla sezione mortarese di Italia Nostra che lancia il sasso nello stagno e non pensa minimamente (e fa bene!) a nascondere la mano. Anzi. Italia Nostra, guidata da Giovanni Patrucchi (nella foto), prova ad immaginare un progetto che possa coinvolgere la città nella sua interezza: amministrazione comunale, commercianti, associazioni, oltre ovviamente ai cittadini. Ad accendere la scintilla di Italia Nostra è stata la ripresa post Covid, una ripresa che ha visto spuntare come funghi i dehors di bar e ristoranti. “Gli spazi all’aperto dei locali pubblici che abbiamo visto diffondersi anche nella nostra città, ci sono apparsi come una nota molto positiva, per la vivacità che infondono ad una popolazione intristita dalle conseguenze nefaste di questa tragica emergenza sanitaria. Vivaddio il “mortorio mortarese” ci guadagna. - commentano da Italia Nostra - Vedere gente che è tranquillamente seduta ad un tavolino all’aperto, in piacevole conversazione, con le dovute e prescritte precauzioni, che sorbisce un caffè o sorseggia una bibita, o si gode un aperitivo, ci procura molta speranza; anche gioia. C’è però una nota che stride; quei dehors (al di fuori) così come sono, alcuni incomprensibilmente minuscoli, lo spazio di un posto parcheggio, andrebbero ampliati almeno per tutto il fronte dell’esercizio a cui fanno riferimento. Questo, per equità, consentirebbe a tutti gli esercizi le stesse opportunità di quelli ubicati in zone più favorevoli”. Da qui la volontà di riproporre l’isola pedonale. Uno schema di progetto che vuole rompere con il passato e con i tentativi di “isole” abbozzati e poi abortiti in fretta e furia. “L’isola pedonale che ci piacerebbe avere e che proponiamo non è quella sperimentata a volte in passato, ridotta nell’area, nell’orario, limitata cioè a qualche giorno della settimana, e solo nella bella stagione; no, non è questo il tipo di “isola” che auspichiamo. - proseguono - Anzitutto un’isola pedonale seria deve essere perenne e realizzata in un’area rispettabile, non limitata ad un pezzetto di strada; e senza parcheggi. L’isola così congegnata darebbe una nuova vitalità al centro, i cittadini sarebbero i veri padroni delle strade coinvolte, ne beneficerebbero senz’altro, ma non solo, anche quelle categorie economiche che l’hanno in passato fortemente osteggiata ed oggi ne sono tra i primi beneficiari”. Secondo Italia Nostra, dunque, l’isola pedonale resta una scelta obbligata in un’ottica di rivitalizzazione della città, senza però dimenticare la riqualificazione della periferia, la cura e il potenziamento delle zone verdi, le piste ciclabili, la manutenzione delle strade e il miglioramento della viabilità, il recupero degli edifici storici abbandonati e la cura dei beni artistici. “Diversi, secondo noi, sono i soggetti che devono concorrere per una buona riuscita di questa proposta. - conclude la nota di Italia Nostra – L’amministrazione comunale, in primis, che deve creare le condizioni “strutturali” per renderla possibile; i commercianti, chiamati a condividere un progetto attrattivo per i fruitori di questo spazio; le varie associazioni del “terzo settore” impegnate a valorizzare le eccellenze della nostra città; noi, cittadini-utenti, tutti i portatori di interessi, nel saper cogliere questa opportunità per ricreare un tessuto sociale di partecipazione e condivisione, riappropriandoci in maniera civile degli spazi pubblici, e nel riscoprirci orgogliosamente lomellini e mortaresi”. Un interessante discorso di prospettiva, quindi, che potrà essere colto da un’amministrazione comunale che saprà (e vorrà!) programmare la propria attività amministrativa nell’arco di un decennio. Un’amministrazione comunale che riesca a preferire la gallina di domani all’uovo di oggi. Un’amministrazione comunale che abbia la capacità di immaginare la Mortara del domani