MORTARA - “All’Omodeo l’epidemia non ferma la lettura”. Con questo bellissimo messaggio Marta Rebagliati e Filippo Manidi, docenti di lettere all’istituto superiore mortarese, hanno presentato la grande opportunità che lo scorso 29 maggio ha coinvolto quasi 180 studenti di scientifico, linguistico e tecnico, i quali hanno avuto finalmente la possibilità di incontrare lo scrittore Enzo Gianmaria Napolillo, autore di “Le tartarughe tornano sempre” e dell’appena pubblicato “Carlo è uscito da solo”. “L’evento – spiegano i due professori - si inserisce nell’annuale progetto “Incontro con l’autore”, reso possibile dalla collaborazione con la libreria Le mille e una pagina, che permette ai ragazzi di incontrare uno scrittore di cui hanno letto o leggeranno un’opera. Questo incontro in particolare avrebbe dovuto tenersi dal vivo lo scorso 24 aprile, data ovviamente vanificata dalla sospensione delle attività didattiche in presenza. Grazie alla sinergia tra i docenti di lettere e la dottoressa Laura Fedigatti della libreria e, soprattutto, alla disponibilità di Enzo Gianmaria Napolillo, è stato possibile sedersi attorno a un tavolo virtuale per ascoltare e dialogare insieme in due ore che hanno significativamente arricchito la mattinata degli studenti e del personale scolastico coinvolto”. I temi trattati dall’autore lombardo, che hanno toccato il suo rapporto con la scrittura e i personaggi, la genesi dei romanzi e l’editing e infine il potere della lettura e della letteratura, hanno acceso la curiosità e l’entusiasmo dei giovani ragazzi. Gli studenti sono stati quindi i protagonisti della seconda parte dell’incontro, ponendo numerose domande sia a voce che tramite chat, spaziando tra diversi ambiti di interesse: dalle fonti di ispirazione alle caratteristiche o i segreti del comporre, dai “riti personali” della scrittura alla relazione col pubblico e all’interpretazione di alcuni aspetti dei libri. Sono state molte anche le domande sui personaggi e i temi di attualità racchiusi in “Carlo è uscito da solo”, al cui protagonista non ci si può non affezionare, ma anche all’avvincente storia de “Le tartarughe tornano sempre”, con anche alcuni confronti tra i protagonisti dei romanzi, Carlo e Salvatore, tra i loro percorsi di riconquista e di crescita. Molto affascinanti infine i momenti in cui lo scrittore ha confidato ai ragazzi parte della propria creatività, fatta di storie passate e di progetti futuri che attendono il tempo e la cura per diventare i prossimi libri. “L’incontro si è rivelato un’occasione veramente preziosa – concludono il professor Manidi e la professoressa Rebagliati - ha permesso ai numerosi partecipanti di entrare nell’officina dello scrittore, facendo toccare con mano che cosa significa partire da un personaggio, farlo crescere attraverso la composizione e lo sviluppo della vicenda, sentirlo proprio fino a lasciarlo andare perché diventi di tutti coloro che lo incontreranno leggendone la storia”.Beatrice Mirimi