MORTARA - L’isola pedonale in centro a Mortara nel fine settimana: un progetto che langue da anni dei cassetti e che rimarrà un sogno proibito. Il veto arriva da parte del mondo del commercio locale. Così a vincere, ancora una volta, sarà l’idea che punta sull’equazione: più motori, uguale a più commercio. Lo pensa anche l’ambientalista Adriano Arlenghi (nella foto) che, dopo la proposta di Franco Manzini pubblicata su queste pagine la settimana scorsa, entra a gamba tesa nel dibattito pubblico su isola pedonale sì, isola pedonale no. “Mortara timidamente per bocca di un rappresentante rompiscatole della maggioranza, - afferma Adriano Arlenghi - propone una mini isola pedonale di qualche ora, nei giorni di festa. Fa bene, ci mancherebbe. E tuttavia non posso fare a meno di notare come questo teatrino va avanti da decenni in modo noioso e con marionette prive di coraggio. Una botta al cerchio ed una alla botte. Ci si divide tra chi vuole più motori pensando a più commercio e chi lo crede sbagliato, tra chi ama da impazzire la propria automobile che non la lascerebbe mai e i fautori di una città più bella da respirare e da passeggiare. Dove tutti, anche gli anziani, i bambini, i disabili possano riappropriarsi dei loro spazi urbani. Non se ne farà niente neanche questa volta. Io questo già lo so, perché superata la paura non abbiamo nessuna voglia di rimettere in discussione nulla, né a livello personale né collettivo. Un numero così grande di auto, com’è facile da immaginare, comporta seri danni per le città. La prima questione rilevante è ovviamente l’inquinamento dell’aria. Non se ne parla a sufficienza, ma provoca una mortalità da cinque a dieci volte superiore rispetto agli incidenti stradali. Una pandemia che stranamente non ci spaventa, ma che ci riguarda da vicino”.Luca Degrand