MORTARA - L’unica certezza sui centri estivi è la totale incertezza sulla loro realizzazione. Eppure il 15 giugno, tradizionale data dell’inizio dei centri estivi, è alle porte. Ma “presto e bene” sono due modi di agire che in questa particolare circostanza di emergenza sanitaria non vanno d’accordo. “Quando la posta in gioco è la salute dei nostri ragazzi, delle famiglie e degli educatori allora abbiamo il dovere di procedere con i piedi di piombo. Non voglio promettere nulla, quello che è certo è che stiamo lavorando per poter dare certezze alle famiglie mortaresi”. Questa è la premessa da cui parte il ragionamento dell’assessore Luigi Tarantola (nella foto) che da giorni è alla prese con un problema spinoso. Come offrire un servizio importante per molte famiglie e, allo stesso tempo, garantire il rispetto della complessa normativa voluta da Stato e Regione per il contenimento della diffusione del Covid-19. “Tutti vorremmo ritornare immediatamente alla normalità – spiega l’assessore Luigi Tarantola – con la riapertura delle scuole e l’organizzazione dei centri estivi. Purtroppo, però, è assolutamente necessario agire con prudenza. E’ un dovere rispettare tutte le norme per evitare una nuova impennata dei contagi. La gravità della situazione ci impone di valutare ogni particolare, ogni piega del regolamento e ogni aspetto legato alla prevenzione. Stiamo lavorando alacremente con gli uffici, con la consulenza delle autorità sanitarie e in stretta collaborazione con il Pool Mortara sport. Per tutte queste ragioni ora non possiamo dare certezze. Chiedo ai mortaresi di avere un po’ di pazienza. Appena avremo ben chiaro il quadro della situazione ne daremo ampia comunicazione”. Niente promesse, quindi. Ma solo risposte concrete nel giro di una decina di giorni. Intanto alcuni paletti sono già stati fissati. Si tratta delle prescrizioni contenute nelle linee guida statali e regionali. I centri estivi dovranno essere prevalentemente svolti all’aperto. In caso di pioggia i locali dovranno essere abbastanza grandi da garantire il rispetto delle distanze di sicurezza. Vietati gli sport di contatto come calcio e basket. Ma non è tutto. Infatti la normativa prevede la pulizia approfondita, almeno una volta al giorno, di tutte le superfici comuni maggiormente sfruttate. I servizi igienici dovranno essere puliti dopo ogni utilizzo e gli educatori dovranno seguire dei corsi di formazione e preparazione per conoscere e applicare tutte le prescrizioni. “Quando sento certi paragoni fatti tra Mortara e piccoli Comuni che hanno assicurato lo svolgimento dei centri estivi – continua Luigi Tarantola – mi viene da sorridere. E’ impossibile mettere sullo stesso piano realtà che hanno una decina di bambini con quella di Mortara. I nostri centri hanno da 70 a 110 ragazzi contemporaneamente. Gestirli in sicurezza non è uno scherzo. Su questo obiettivo fondamentale stiamo tutti lavorando alacremente: a partire dal sindaco fino ad arrivare all’ultimo degli assessori come me”.Luca Degrand