Il trasporto pubblico non viaggia sul binario giusto. Infatti la nuova era del trasporto ferroviario si prese per i pendolari della linea Mortara – Milano con i vecchi disagi. Per la Fase 2, a partire dallo scorso 4 maggio, ripristinate 28 corse su 46, cioè il 61 per cento. Se invece si prendono in considerazione tutte le linee regionali il quadro generale è ancora peggiore. Alcune linee sono completamente soppresse e molte ripristinate al di sotto del 40 per cento. L’esito è che, stando all’attuale programmazione valida sino al 13 giugno, le corse attualmente effettuate risultano complessivamente pari solamente al 56 per cento di quelle del precedente orario invernale. Tutto ciò al netto delle soppressioni e di tutti i disservizi, che anche in questi primi giorni di ripresa e nonostante il tempo a disposizione per effettuare le dovute manutenzioni hanno continuato a verificarsi. Quindi un servizio ben al di sotto di quanto previsto dall’ordinanza del presidente della giunta regionale. “La situazione attuale – commenta Franco Aggio, presidente dell’associazione pendolari MiMoAl - è fortemente in contrasto con le finalità dell’ordinanza al fine di favorire il distanziamento tra le persone. Non si comprende per quale ragione a Trenord sia concesso un trattamento differente da quello delle altre Aziende di trasporto pubblico e che, nonostante le contingenze, hanno iniziato sin da subito a mettere in campo il 100 per cento del servizio. La riduzione del servizio penalizza in particolare le ore di morbida e di mezza punta, rendendo di fatto per i pendolari difficoltoso, ed in alcuni casi impossibile, seguire l’invito delle autorità a dilazionare i periodi di lavoro in fasce diverse. Va tenuto presente che non è certamente opportuno introdurre ulteriori fattori di dissuasione dall’utilizzo del mezzo pubblico, dovendosi riconquistare la fiducia sugli utenti, poco propensi in questo momento a ritornare su un mezzo di trasporto senza le necessarie garanzie. Abbiamo notizia che molti utenti hanno richiesto il rimborso per gli abbonamenti non utilizzati dei mesi scorsi, e, tra questi, vi sono molti di questi riguardano gli annuali. Ad alcuni utenti, che hanno chiesto il rimborso del titolo annuale, è stato vagamente risposto di fare richiesta quando torneranno a viaggiare. Abbiamo fatto notare ai Consiglieri di Regione Lombardia che, ancora una volta, non vi sono regole certe e modalità semplificate di ottenere i rimborsi”. Infine, al fine di favorire lo scaglionamento degli orari di ingresso al lavoro, i pendolari lanciano la proposta di erogare dei bonus per l’affitto temporaneo di alloggi. Per molti pendolari è impensabile conciliare orari mattutini o serali avanzati. I rappresentanti dei pendolari hanno anche chiesto a Regione di vigilare affinché venga garantito a tutti il diritto alla mobilità in sicurezza. “In proposito – conclude Franco Aggio - ritengono necessaria la convocazione dei Tavoli di quadrante e della Conferenza Regionale del trasporto pubblico lombardo entro e non oltre la prima settimana di giugno”.Luca Degrand