MORTARA - Non vogliono essere chiamati “super donatori”, ma nelle loro vene scorre il sangue che può sconfiggere il virus. Infatti il sindaco Marco Facchinotti e l’assessore Luigi Granelli, dopo essere guariti dal Coronavirus, si sono aggiunti alle centinaia di persone che già hanno donato il plasma. I due amministratori lo hanno fatto mercoledì scorso, 29 aprile, presso il San Matteo di Pavia. Un gesto semplice che, però, può salvare delle vite. Il sangue dal quale viene estratto il “plasma super immune” è già usato in oltre cinquanta casi. In tutte le situazioni il paziente è migliorato o addirittura guarito. “Nel nostro piccolo cerchiamo di fare tutto quanto può risultare utile in questa lotta serrata contro il virus – spiega Luigi Granelli – e quando mi è stato detto che il mio sangue sarebbe potuto servire per curare le persone non ho esitato ad alzare il telefono e chiamare il policlinico di Pavia. Invito anche tutte le persone che ora sono risultate negative al tampone a fare la stessa cosa ed offrirsi per donare il plasma. Per tutti gli altri, invece, l’invito è molto simile: donate il sangue. All’Avis servono sempre nuovi donatori, è un piccolo gesto che ricopre una grande importanza”. Intanto a Pavia continua la ricerca sul plasma dei guariti che conterrebbe gli anticorpi in grado di sconfiggere il Covid-19. “So che in oltre 50 casi – continua l’assessore alla sicurezza - in cui il plasma è stato infuso nei malati più gravi gli esiti sono stati molto incoraggianti. Non si tratta di un vaccino, ma di una cura da somministrare solo quando il virus si è manifestato”. Per essere dei donatori idonei è necessario, dopo essere guariti, contattare il Policlinico e sottoporsi ad un controllo preliminare che valuta la concentrazione di anticorpi nel sangue. E’ possibile essere inseriti tra i donatori solo con un’elevata concentrazione di anticorpi. Questo valore tende a diminuire con il passare del tempo. “In circa 50 minuti mi hanno prelevato – conclude Luigi Granelli - 650 millilitri di plasma. Una quantità che permette di somministrare la cura ad almeno due persone affette da Covid”.Luca Degrand