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MORTARA - Per scaricare e utilizzare l'app AllertaLom nessun dato personale è richiesto, ma tuttavia l’informativa sulla privacy non è così esaustiva. Oltre all’utilità del monitoraggio sulla diffusione del Covid-19 possibile grazie alla compilazione del questionario rilasciato dall’applicazione per smartphone AllertaLom, è bene saperne di più anche sul possibile uso delle informazioni sensibili rilasciate dal cittadino. “Personalmente ho scaricato l’app perché oltre al questionario sul Covid fornisce altre informazioni, come ad esempio le allerte meteo – è il commento dell’avvocato Francesco Zuccone (nella foto) – Come metodo di mappatura per la diffusione del Coronavirus so che un sistema di tracciamento tramite applicazione per smartphone è stato già utilizzato in Corea del sud con risultati positivi, aiutando gli studiosi a evitare la diffusione del virus. Anche il nostro questionario, secondo me potrebbe essere utile per individuare dove si trovano altri soggetti Covid, nonostante non abbia ancora capito se l’applicazione utilizza la posizione del telefono o altro. In ogni caso mi sembra funzioni solo se ogni persona compila il questionario tutti i giorni, una delle diverse scomodità che presenta questa app”. Il pericolo di questo metodo di monitoraggio tecnologico inoltre potrebbe essere quello di escludere la parte più anziana della popolazione, che magari ha meno dimestichezza con lo smartphone ma che di fatto è la categoria più a rischio in caso di contagio. Non è di secondaria importanza, invece, il dilemma che riguarda il trattamento dei dati personali. “L’applicazione come strumento va bene, ma nella forma anonima e in modo che non diventi un pericolo per il cittadino – spiega l’avvocato – i dati trattati dovrebbero essere solo quelli forniti dal singolo e tracciare gli spostamenti potrebbe diventare invasivo. Inoltre, se non gestita bene, potrebbe essere portale d’ingresso per i malware nel telefono”. Il questionario da compilare infatti prevede soltanto l’inserimento dello stato di salute, ma non quello di dati personali, il che dovrebbe essere una garanzia per l’anonimato. Inoltre, i dati raccolti dal questionario dovrebbero essere raccolti solo al fine di un’indagine statistica. È bene però valutare l’informativa privacy legata al questionario. “Poiché la raccolta dei dati viene effettuata da un ente pubblico (ed è indicata Regione Lombardia sia come titolare del trattamento sia come responsabile dei dati) non credo che questi vengano poi usati per ledere il cittadino – chiarisce Francesco Zuccone - Nello specifico faccio presente però che l’informativa non indica chiaramente quali siano i dati di natura tecnica che l’app va ad acquisire. Questi, secondo me, vengono indicati in via esemplificativa e non dichiarati in modo esaustivo come sarebbe bene”.Beatrice Mirimi