Oggi più che mai la musica è indispensabile, perché tiene uniti gli uomini nei momenti di difficoltà e offre la possibilità di condividere tutti insieme un messaggio di speranza. Un messaggio di cui si fa portavoce anche la Scuola civica musicale di Mortara, che, in seguito alla chiusura forzata a causa del Covid-19, spera che la situazione possa tornare pian piano alla normalità per l’estate e propone il saggio conclusivo di fine anno, nonostante la sospensione delle lezioni frontali.
“Il saggio sarà un momento di distensione per trovarsi come prima – afferma Alberto Bonacasa (nella foto), coordinatore didattico e insegnante di pianoforte moderno e musica d’insieme – anche se forse quest’anno non ci sarà la perfezione degli anni precedenti perché in questo periodo non stiamo facendo lezioni dal vivo. Noi tutti confidiamo di poter fare il saggio conclusivo, e valuteremo insieme la preparazione degli studenti e la fattibilità dell’evento, sulla base delle future disposizioni del governo”. Bonacasa e i docenti della scuola confidano in una ripresa graduale delle attività, che possa portarli a interagire vis a vis con gli studenti per concludere l’anno e fare il saggio subito dopo.
“Sfrutteremo gli ambienti di palazzo del Moro – ribadisce Bonacasa – fino a fine giugno. Magari, chissà, prima di allora si potranno riprendere le lezioni di strumento e canto individuale dal vivo, che richiedono soltanto la presenza di uno studente e del docente, che possono tranquillamente stare a una distanza di sicurezza”.
Per adesso, la Civica musicale è costretta a utilizzare la didattica a distanza per invogliare gli studenti a tenere viva la pratica dello strumento. “I docenti – spiega Bonacasa – stanno inviando settimanalmente delle brevi lezioni registrate, mini pillole di cinque minuti circa, con indicazioni per gli studenti e consigli da seguire. Il metodo sta funzionando in maniera molto positiva, e alcuni allievi hanno già mandato ai loro maestri dei video di risposta, in cui applicano i consigli forniti nelle lezioni registrate”. Ma naturalmente, la lezione virtuale non può sostituire interamente la lezione frontale.
“Non tutti – conclude Bonacasa – hanno il computer nella stessa stanza dello strumento e spesso la qualità audio dei dispositivi elettronici non è buona, per cui si fa fatica a identificare eventuali errori nel suono degli strumenti. Un buon impianto audio sarebbe utile in casi come questi, ma in casa è difficile averlo”.