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Restare a casa è il piccolo grande sforzo che da diverse settimane ormai viene richiesto a tutti i cittadini italiani per aiutare a combattere la pandemia in corso in tutto il mondo. Se per la maggior parte delle persone esaudire questo impegno comporta un piccolo sacrificio, c’è anche chi trova nella propria casa l’incubo peggiore. Sono le donne vittime di violenza domestica, che necessitano di un aiuto ancora maggiore in questo momento già difficile della nostra storia ed è con l’hashtag #conlaviolenzanonrestoacasa che gli Stati Generali delle donne promuovono su tutti i social una forte campagna per non lasciarle mai da sole. “Nel nostro paese c’è un problema enorme di violenza, che spesso si annida proprio nelle case – racconta Isa Maggi (nella foto), coordinatrice nazionale per gli “Stati Generali delle donne” – per le donne prigioniere in queste situazioni di pericolo è stato approntato in questi giorni il 1522, numero verde nazionale antiviolenza, sempre attivo e a disposizione per qualsiasi evenienza. Da quando è iniziato il periodo di quarantena, tuttavia, abbiamo notato subito una diminuzione delle chiamate di aiuto, proprio perché essendo costrette in casa queste donne non riescono più a telefonarci. Per questo motivo è attiva adesso anche una piattaforma online per il supporto a distanza attraverso il sito www.adottaunalavoratrice.it”. Accedendo al sito web da pc o smartphone, basta quindi un click sulla casellina “Prenota qui” in alto a destra per contattare uno dei diversi professionisti che collaborano con l’associazione, per chiedere una consulenza o fissare un appuntamento. Le diverse figure professionali risponderanno prontamente e offriranno il loro sostegno, trasferendo subito al bisogno la richiesta d’aiuto agli organi competenti. “Una volta ricevuta la segnalazione, in questo momento per noi diventa anche difficile portare via le vittime da una situazione difficile, perché non ci sono abbastanza case dove queste donne possano rimanere isolate in quarantena, segno che nel nostro paese non venga molto presa in considerazione la convenzione di Istanbul – continua Isa Maggi – è come per gli homeless, sono situazioni già difficili normalmente e che lo diventano ancora di più in queste condizioni. Per far fronte a questa emergenza, sabato scorso ho firmato insieme a Maria Lippiello del Comitato scientifico, Mirella Giannini per “Stati Generali donne Puglia” e Rosaria Nelli per “Stati Generali delle donne hub”, una lettera indirizzata al Presidente del consiglio Giuseppe Conte, al ministro dell’interno Luciana Lamorgese e al ministro delle Pari opportunità Elena Bonetti, per chiedere che vengano garantiti aiuti immediati alle persone, uomini e donne, che ne hanno bisogno, con tutti i mezzi che saranno necessari. La nostra idea, infatti, è quella di aiutare e supportare le persone in difficoltà durante questa emergenza e di mettere anche i politici davanti a questo grande problema che finora è stato sottovalutato”.