MORTARA - Tutto a domicilio, senza dover uscire di casa. La Cri di Mortara raddoppia gli sforzi e consegna sia i pacchi alimentari che la spesa. Un impegno impressionante: a Mortara circa 600 famiglie hanno diritto al pacco alimentare. Centinaia di persone che vivono sotto la soglia della povertà e che sopravvivano solo grazie a questi alimenti. E poi c’è la nuova emergenza provocata dal virus. Così i volontari ora si prodigano per consegnare a casa la spesa alle persone che non possono o non vogliono uscire. Borse e sorrisi. Anche una parola di conforto può sfamare l’anima. Da una settimana i volontari consegnano anche la spesa a tutte quelle persone che ne fanno richiesta usufruendo del servizio da poco istituito dal Comune. In sette giorni i ragazzi del Comitato locale hanno effettuato oltre 20 consegne. Un maxi impegno che si somma all’attività principale, quella del soccorso in ambulanza. Anche su questo fronte la “guerra al virus” continua. I viaggi in ambulanza non diminuiscono. Continuano ad essere una dozzina al giorno. Tutto grava sulle spalle di 60 soccorritori volontari e 10 dipendenti. Però, nonostante l’impegno e la fatica, presso la sede di viale Capettini prevale la convinzione di poter superare questo momento tragico. Tanto che nei giorni scorsi sulla facciata della sede locale della Cri è stato esposto uno striscione che recita “Solo se uniti saremo forti”. Anche per questo è iniziato il “reclutamento” di nuovi volontari. Per diventare un soccorritore è necessario superare i corsi di formazione, ma ci sono anche molte altre importanti attività che possono essere svolte dai “nuovi arrivati”: dal confezionamento dei pacchi alimentari alla sanificazioni dei locali della sede di via Capettini. “Purtroppo la situazione – spiega il presidente Umberto Fosterni – non è migliorata in questa settimana. I trasporti di positivi al Coronavirus proseguono con grande frequenza, ma non molliamo e continuiamo a fare del nostro meglio”.