La musica aiuta a non sentire dentro il silenzio che c’è fuori. Questa frase la pronunciò Bach nel lontano Settecento, ma sembra scritta apposta per descrivere la situazione odierna. Un’Italia in quarantena senza musica sarebbe come un corpo senza l’anima, e sicuramente anche la Scuola Civica Musicale di Mortara è sulla stessa linea di pensiero. Nonostante l’emergenza sanitaria, il corpo docenti ha trovato infatti un metodo efficace per mantenere vivo il rapporto con gli allievi. “La nostra idea per tamponare la situazione attuale – spiega Alberto Bonacasa (nella foto), coordinatore didattico e insegnante di pianoforte moderno e musica d’insieme – è stata quella di registrare alcune brevi lezioni e di inviarle agli studenti. L’obiettivo è di fornire suggerimenti e indicazioni a distanza per incentivare tutti a mantenere il contatto con noi e ad essere seguiti mentre suonano lo strumento anche se la scuola è chiusa”. Gli allievi sono principalmente bambini e adolescenti, che partecipano, a seconda dei loro interessi, ai corsi di strumento, canto e recitazione. Proprio per questo motivo la priorità della scuola civica in questo momento è di non far perdere lo stimolo a nessuno. “Abbiamo già registrato e recapitato le prime lezioni a distanza, per adesso una a settimana – racconta Bonacasa – e la risposta di allievi e genitori è stata molto positiva. Spesso gli studenti si registrano a loro volta da casa mentre suonano lo strumento e ci inviano i video in cui svolgono gli esercizi. In alcuni casi qualche allievo ha anche contattato il suo maestro su Skype”. Ma non è tutto oro quel che luccica, e anche lo stesso Bonacasa riconosce che questo modo di fare didattica, nonostante sia al momento la migliore ed unica soluzione, ha alcuni limiti. “Innanzitutto – afferma – bisogna avere in casa un’apparecchiatura tecnica di un certo livello, e questo naturalmente non si può pretendere da tutti. È molto più difficile per un insegnante ascoltare i suoni di uno strumento musicale attraverso un cellulare o un computer. La qualità dell’audio non è la stessa che si ottiene dal vivo ed è più difficile individuare gli errori commessi dagli allievi”. In seguito alla chiusura dovuta all’emergenza Coronavirus, la scuola civica ha dovuto apportare delle modifiche al suo calendario. “Il saggio di metà corso previsto per l’8 marzo – conclude con rammarico Bonacasa – è stato annullato. Solitamente poi a fine maggio facciamo terminare l’anno e organizziamo un saggio conclusivo. Ma per via delle circostanze attuali mi sa che andremo avanti fino a fine giugno per recuperare il tempo perduto”.