Antico e Nuovo testamento secondo Gian Pieretti nel dissacrante Bibbio
Manca pochissimo all’attesa rassegna “Conosci davvero la tua terra?” organizzata dal Civico.17 con diversi collaboratori. Per il primo appuntamento, l’8 febbraio alle 16 e 30, ci sarà da divertirsi con l’ultimo libro, ironicissimo, di Gian Pieretti. Per l’occasione sarà letto qualche brano da Simone Lambra. A presentare l’autore, soprattutto musicista da una vita, ci sarà l’assessore alla Cultura Pierangela Salsa. Il titolo del libro in è “Il Bibbio”. Facile intuire di cosa si tratti.
‘’È una piccola parodia della Bibbia – spiega Gian Pieretti – in cui ho preso in considerazione tutto il testo sacro dalla Creazione fino alla Resurrezione. Era da un po’ che avevo voglia di leggerla tutta da cima a fondo e così l’ho fatto. La parte centrale dell’Antico Testamento mi ha annoiato: troppe dinastie! Del resto ho fatto invece uso nei vari capitoli’’.
Il libro è strutturato in undici canti. Numero simbolico, equivalente al numero degli apostoli fedelissimi a Gesù, escluso dunque il traditore.
‘’Per fare qualche esempio di quello che c’è dentro – prosegue – posso dire dell’orto degli ulivi. Proprietà della Monini, che ci deve far l’olio, al momento della cattura di Cristo si vedono arrivare i carabinieri al posto dei gendarmi. Gomorra l’ho fatta diventare una fabbrica di sale. Ho cercato di rendere gli eventi il più divertenti possibili. Ancora oggi rido di quel che ho scritto quando rileggo delle pagine’’.
Il serpente, nell’Eden, era solito giocare con Adamo a carte. Però, il primo uomo si lamentava di continuo col Signore perché naturalmente il serpente imbausciava tutte le carte, perché non poteva fare altro che tenerle nella bocca.
‘’Poi – rincalza – quando Mosè getta il suo bastone a terra che si trasforma in serpente si sente dire: ‘Ma dov’è Adamo che mi deve dei soldi?’. Nelle vicende egiziane viene menzionata anche la Lomellina, dopo che diventa una terra piena di rane. Quando Mosè ci scappa, dividendo le acque, da una parte c’è la naturale dall’altra la gassata. Sono eventi tutti riscritti a questo modo, senza tuttavia arrivare alla blasfemia. Anzi anche il parroco si è divertito molto a leggerlo’’.
È il secondo libro di Gian Pieretti. Il primo parlava della generazione Beat, quella in cui è cresciuto, quella in cui il mondo da un anno all’altro si è trovato tutto diverso. I figli non volevano più fare il lavoro dei padri, si vestivano come volevano, facevano musica e letteratura diversamente, come pure l’arte. ‘’Verrà con me un chitarrista – conclude - che suonerà qualche brano dal mio ultimo cd, uscito a dicembre, ‘Thank you’. È il mio ultimo, ormai non ha più senso pubblicare dischi, è tutto digitale. Non serve essere così poetici. Per ora sta comunque vendendo bene’’.
Sarà presente un piccolo banchetto con qualche copia per chi la volesse acquistare. Sicuramente ci sarà da divertirsi.
Vittorio Orsina
Vittorio Orsina