Vigevano: Matteo Bertelà ha vinto il premio come «Miglior enotecario under 30 d’Italia»
VIGEVANO – Matteo Bertelà è il miglior enotecario under 30 d’Italia. Vigevanese, 28 anni, titolare della bottega enogastronomica Metodo Froma, si è aggiudicato l’importante riconoscimento al termine del concorso nazionale “Miglior Enotecario d’Italia 2023” promosso da Aepi, l’Associazione Enotecari Professionisti Italiani, in collaborazione con Vinarius e con il patrocinio del Ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste.
Il verdetto è arrivato nella tarda serata di lunedì scorso, 29 maggio, quando si è conclusa la finalissima a Roma presso Borgo Pallavicini Mori.
“Abbiamo iniziato le prove nel primo pomeriggio di lunedì. – racconta un soddisfatto Matteo Bertelà – Inizialmente la giuria ci ha sottoposto una prova culturale e tecnico-teorica, poi è stata la volta della degustazione alla cieca. Qui abbiamo dovuto eseguire l’analisi organolettica dei vini e proporre alcuni abbinamenti. Non posso negare di essere molto soddisfatto, torno da Roma consapevole delle mie capacità e con la spinta per poter fare ancora meglio nella mia bottega enogastronomica”.
Sul primo gradino del podio, per la categoria bottiglierie, Loredana Santagati di Misterbianco (Catania, enoteca MisterCoffee) e, per la categoria enoteche con mescita, Silvia Angelozzi di Alba Adriatica (Teramo, Bellariva Enoteca Bistrot). Daniele Leopardi dell’enoteca Tentazioni di Parigi (quartiere Montmartre) è stato confermato miglior enotecario all’estero, bissando così il successo dell’edizione 2022.
“Sono molto soddisfatto per questa seconda edizione appena conclusa – commenta Francesco Bonfio, presidente Aepi – La categoria degli enotecari ha dimostrato di essere vivacissima, pronta a nuove sfide, consapevole delle proprie capacità. Complimenti a chi ha vinto, è un concorso e un candidato vince. È una legge di vita. Ma i tre finalisti per ciascuna categoria erano tutti eccellenti professionisti che hanno illustrato alla giuria cosa significa fare l’enotecario. E a me piace pensare che il vincitore sia un primus inter pares che è svettato con il guizzo vincente”.
Una sfida nella sfida, dunque. Anche la giuria di esperti presieduta da Stefano Caffarri e composta da Chiara Giovoni, Leila Salimbeni, Cristian Deflorian e Giuseppe Vaccarini, ha dovuto affrontare una prova ardua nello stabilire i vincitori del prestigioso concorso.
Presenti alla serata e intervenuti alla cerimonia di premiazione l’onorevole Mirco Carloni, presidente della commissione Agricoltura alla Camera, il consigliere regionale e presidente della commissione Affari Regionali del Lazio Flavio Cera, l’assessore all’Agricoltura Sabrina Alfonsi e il senatore Pietro Patton.
Ad inaugurare i lavori un video messaggio del Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida che ha ribadito la posizione “anti-etichetta” proposta dall’Irlanda - posizione ribadita durante la serata anche dall’onorevole Mirco Carloni - sottolineando il grande valore identitario del vino italiano e il ruolo cruciale dell’enotecario.
“Negli interventi delle autorità presenti ho riscontrato un’autentica disponibilità a collaborare, per esempio dal presidente Mirco Carloni una apertura interessante e lusinghiera ad essere interpellati come associazione di categoria, dall’onorevole Fabio Massimo Castaldo, che essendo europarlamentare, ha affrontato le tematiche europee assicurando la massima disponibilità per l’attività di Aepi in Europa e nell’intervento di Sabrina Alfonsi, assessore al Comune di Roma, che si è detta pronta ad appoggiare azioni mirate a fare diventare ancora più importante l’agricoltura di Roma Capitale. Questi alcuni esempi, che ci fanno immaginare una credibilità ed una affidabilità di Aepi guadagnate sul campo ed ora diffusamente riconosciute”.
Con uno sguardo proiettato al futuro, si chiude l’edizione 2023 del Concorso Miglior Enotecario d’Italia, una sfida di livello assoluto testimoniata anche dalla presenza, tra i partner dell’evento, del Comité de Champagne che ha permesso ai finalisti che di vivere un’esclusiva full-immersion formativa di quattro giorni a Epernay.