LEGNANO - Il suo cuore corvo ha stupito la giuria, tanto da ricevere, per la sezione dialetto, il riconoscimento della città di Legnano “Giuseppe Tirinnanzi”. Luigi Balocchi, maestro elementare, giornalista, ma soprattutto scrittore mortarese, ha ricevuto sabato al teatro “Talisio Tirinnanzi” il prestigioso riconoscimento per la sua ultima fatica letteraria “Coeur scorbatt”, (Cuore corvo in italiano), scritta completamente in dialetto. Non nel “suo” mortarese, ma nel vernacolo abbiatense, che pure gli appartiene come seconda, o terza, lingua madre. “Sono per metà abbiatense - spiega l’autore - e in questo libro ho dato spazio all’eredità linguistica paterna. Il ‘Tirinnanzi’ è tra i premi poetici nazionali più importanti. Sono contento di questo riconoscimento, perché il dialetto è importante. Bisogna continuare a parlarlo e questo premio ne sostanzia l’importanza”. Sul palco del teatro di Legnano è stato conferito anche il premio alla carriera a Dacia Maraini, mentre tra i finalisti del premio per la sezione italiano erano presenti Nadia Agustoni “La casa è nera” (Vydia edizioni), Gabriel Del Sarto “Tenere insieme” (Samuele Editore), Emanuele Franceschetti “Testimoni” (Nino Aragno Editore). Il premio per la sezione dialetto a Luigi Balocchi, con il suo libro di poesie “Coeur scorbatt” edito da Puntoacapo. Balocchi non poteva che affidarsi al dialetto per esprimere la sua soddisfazione: “Speruma da siguità su qla stra chì”. E lo speriamo anche noi.Riccardo Caren