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Martedì 22 novembre alle 20 e 30 presso la sala conferenze di palazzo Cambieri, l’Anpi Mortara invita la cittadinanza alla conferenza pubblica su “Colonialismo italiano in Etiopia”. Intervengono Antonio Morone, professore di storia dell’Africa mediterranea e orientale presso l’Università degli studi di Pavia e Federica Ferrero, dottoranda in storia dell’Africa presso l’Università di Trieste. Il dibattito, introdotto dal presidente dell’Anpi locale, Massimiliano Farrell, non solo tratterà il tema dei crimini fascisti compiuti in Etiopia, di cui si parla poco e che non vengono trattati all’interno dei programmi scolastici italiani, ma introdurrà anche alcuni spunti importanti sulla società etiope e sul ruolo dei combattenti Ascari in Etiopia. La conferenza vuole essere un momento di riflessione sul falso mito degli “italiani brava gente”, per riflettere sulle atrocità compiute dai soldati del Regio Esercito ai danni della popolazione locale etiope, ma anche per descrivere la complessità del contesto storico e della società etiope, partendo dagli spunti offerti dal volume “Gli ultimi Ascari d’Italia” scritto dal professor Antonio Morone. Gli Ascari furono tra i protagonisti della società coloniale e, dopo la perdita delle colonie in guerra, essi continuarono a essere tra i principali intermediari della rinnovata politica coloniale dell’Italia repubblicana. Gli ultimi Ascari combatterono una lotta politica contro i nazionalisti, condividendo con i dirigenti dell’Italia repubblicana l’idea di restaurare un ordine coloniale conservatore nell’interesse dei vecchi dominatori coloniali, ma soprattutto nel loro stesso interesse. La transizione all’indipendenza delle colonie non fu allora semplicemente una lotta tra colonizzatori e colonizzati, ma fu anche uno scontro tra sudditi coloniali, tra diverse visioni del futuro. “Riteniamo giusto e doveroso – dichiara Massimiliano Farrell – dopo più di ottant’anni dall’invasione fascista dell’Etiopia, far conoscere ai cittadini mortaresi i crimini compiuti dagli italiani in Etiopia. È un argomento di cui si parla troppo poco, ma che è molto importante nella storia dell’Italia. Un problema che ci portiamo avanti dal 1945 è di non aver ancora fatto pienamente i conti con la brutalità del regime fascista, spesso relegando tutte le colpe e le responsabilità che ebbe il fascismo esclusivamente sulla Germania nazista. Ringraziamo l’amministrazione comunale di Mortara per averci concesso l’utilizzo della sala”