C’è anche l’assessore Cristina Maldifassi (nella foto) impegnata con gli scatoloni. Da riempire ce ne sono tanti, tantissimi. Sono le “grandi manovre”, iniziate lunedì 31 ottobre, per il trasloco degli uffici dei Servizi sociali dal municipio presso i locali di palazzo Cambieri. Il cambio di sede è fissato per l’8 novembre. Se ne occuperà la stessa ditta di traslochi che nel 2018 aveva eseguito il primo trasferimento, quello dal Cambieri a piazza Martiri della Libertà. Il costo, a distanza di quattro anni, non è cambiato: circa 3mila e 600 euro. A cambiare sono tutti gli altri costi. Che in questo caso, al momento, proprio non ci sono. Invece nel 2018 il trasferimento dei Servizi sociali dal Cambieri al municipio aveva avuto ben altri costi “accessori”. Per la realizzazione degli impianti elettrici erano stati spesi 9mila e 635 euro. Per la tinteggiatura il conto era stato di 915 euro. Il conto più salato riguardava la realizzazione di pareti modulari. Spesi 10mila euro. Infine il trasloco vero e proprio con un impegno di spesa da 3mila e 650 euro. Non furono 22mila euro spesi nel migliore dei modi, almeno a giudicare dalle esigenze degli uffici. Le ragioni del “contro esodo” sono illustrate dal nuovo assessore ai Servizi sociali. “Servono spazi più grandi e meglio organizzati – spiega Cristina Maldifassi – in modo da offrire il servizio migliore possibile. Si tratta di un settore molto delicato. Gli operatori affrontano situazioni difficili, hanno a che fare con i minori e con persone con gravi difficoltà. Servono locali in grado di garantire il rispetto della privacy e, di conseguenza, anche della dignità delle persone. Non è secondario anche un secondo risvolto: la vicinanza al comando di Polizia locale garantisce anche una maggiore sicurezza per gli operatori che, talvolta, si trovano nelle condizioni di affrontare soggetti dalle reazioni imprevedibili”. Così i Servizi sociali tornano a casa, in corso Garibaldi. “I mesi che ci attendono sono certamente cruciali – prosegue l’assessore e avvocato Cristina Maldifassi – in quanto mi aspetto, purtroppo, un costante aumento delle richieste di aiuto. La crisi sociale ed economica sembra destinata ad aumentate a causa della delicata situazione internazionale che mette in crisi le economie di tutta Europa. I devastanti effetti del caro bollette si ripercuoteranno sulle fasce deboli della popolazioni e il Comune ha il dovere di offrire risposte adeguate, all’altezza delle esigenze”.Luca Degrand