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Scatta la caccia ai “paga no”. Il “vizietto” di non pagare le tasse comunali ha lasciato un conto aperto da oltre un milione e 500 mila euro. Un maxi gruzzolo che ora il Comune tenta di recuperare. La missione, si spera non impossibile, spetta alla ditta Ica. “Nei giorni scorsi – spiega l’assessore alle finanze Renato Ferraris (nella foto) abbiamo disposto l’esazione coattiva tramite iscrizione a ruolo a mezzo concessionario per l’Imu dal 2012 al 2018, per la Tasi dal 2014 al 2017, per la Tari dal 2015 al 2020 e, infine, per la Cosap. Il tutto per un ammontare complessivo 1.510.843 euro”. La tassa più evasa è l’imposta municipale unica: all’appello mancano 844 mila euro. Anche la tassa rifiuti conta un discreto numero di “paga no”. In questo caso il Comune spera di recuperare, almeno in parte, i 578mila euro che non sono mai stati versati dai cittadini. “Una volta trascorsi due anni – precisa l’assessore – la riscossione del ruolo passa ad una ditta specializzata. Nel caso del Comune di Mortara si tratta dell’Ica. Alla società verrà poi corrisposto un aggio pari al 5,88 per cento applicato all’importo delle somme poste in riscossione coattiva”. L’assessore alle finanza si è immediatamente calato nel ruolo: trovare le risorse di cui l’ente pubblico non può fare a meno e resistere all’assalto dei colleghi che gli tirano la giacchetta per avere a disposizione più quattrini. Non a caso nel corso del suo primo consiglio comunale Renato Ferraris ha scelto di incrementare il fondo crediti di dubbia esigibilità. Il fondo è passato da un milione e 700miòla euro a 2milioni e 876mila euro. “Purtroppo – conclude l’assessore - in 5 anni i crediti di dubbia esigibilità sono triplicati e questo problema limita molto le possibilità del Comune. Assieme ai colleghi di maggioranza cercheremo delle soluzioni per ridurre i crediti difficili da incassare”.Luca Degrand