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Volere è “potare”. E ciò che sembrava impossibile è diventato improvvisamente realtà. La “resurrezione” del parco Nuovi nati è iniziata. Infatti nella mattinata di sabato scorso, 2 luglio, il sindaco Ettore Gerosa ha aperto il cancello dell’area verde chiusa da quasi 10 anni: da quel momento è iniziato il lavoro della squadra di volontari armati di scope, sacchi dell’immondizia, tosaerba e tanta buona volontà. In prima linea c’erano i volontari della Protezione civile, alcuni assessori in pectore (il più attivo dei quali Andrea Olivelli), diversi consiglieri comunali neo eletti, ma anche semplici cittadini. La promessa fatta in campagna elettorale da Ettore Gerosa era quella di riaprire il parco pubblico che da anni versa in stato di abbandono e degrado. L’inaugurazione è prevista, con tanto di festa delle associazioni di volontariato, per domenica 17 luglio. Per il parco pubblico si tratta di una seconda vita che sboccia ancora sotto il segno dell’assessore Cristina Maldifassi (nella foto in alto a destra). Proprio lei, alla metà degli anni ‘90, aveva prima sognato, poi creato e infine inaugurato il Nuovi nati. Nel destino di Cristina Maldifassi c’è questo parco: dalla prima inaugurazione alla sua resurrezione. “Il parco Nuovi nati – afferma il neo assessore all’urbanistica Cristina Maldifassi – ha sempre avuto un posto importante nel mio cuore. Lo considero a tutti gli effetti come una mia creatura. Sono contenta che il sindaco, gli assessori e i consiglieri si siano subito impegnati concretamente per permettere una rapida riapertura del parco. La mia gratitudine e il mio sincero ringraziamento va anche ai volontari della Protezione civile, a tutti i volontari e ai rappresentanti delle associazioni che hanno sfidato il caldo torrido e gli insetti per lavorare al taglio dell’erba. Questa è la dimostrazione tangibile del grande cuore della città. La cittadinanza attiva si manifesta proprio attraverso questi gesti: dedicare tempo ed energie per un bene comune e collettivo. Non si tratta solo di un atto simbolico, ma è un’azione concreta di cui tutti beneficeranno”. L’entusiasmo attorno a questo primo atto dell’amministrazione Gerosa si può quasi toccare con mano. Lo si può vedere. Esattamente come si sono visti alcuni residenti del quartiere di corso Torino che, anche solo portando qualche bottiglietta di acqua fresca, hanno voluto dare un contributo ai volontari che stavano lavorando all’interno dell’area. E di lavoro da svolgere ce n’è molto. Non solo perché il parco è diventato, con il trascorrere degli anni senza manutenzione, una sorta di foresta. Raccapricciante lo stato dell’ex bar. Oltre la porta abbattuta della struttura si apre una specie di “grotta degli orrori”. Tra resti di bivacchi, immondizia ed escrementi ha del miracoloso che l’edificio non sia stato distrutto da un incendio. I resti di fuochi di fortuna sono ben visibili sul pavimento. Dei servizi non resta nulla. Ogni cosa è stata distrutta o rubata. Muri imbrattati e vetri rotti. “Ritengo che sia inutile recriminare su quello che non è stato fatto in precedenza – prosegue l’avvocato Cristina Maldifassi – ed ora la nostra responsabilità è quella di guardare al futuro e di raggiungere gli obiettivi per i quali siamo stati votati. Mi sembra che questo sia un ottimo inizio per il quale ringrazio nuovamente i colleghi della giunta, il sindaco, i volontari della Protezione civile e tutti i mortaresi che vorranno dare una mano”.Luca Degrand