Login / Abbonati

VALEGGIO – Il caso non è chiuso e forse non è stata una fatalità, ma omicidio: la prima udienza per chiarire le cause della morte dell’allevatrice di cani sarà il 6 giugno, presso il tribunale di Pavia. Il Gip Maria Cristina Lapi ha ritenuto ammissibile l’opposizione all’archiviazione da parte della famiglia di Polina Kochelenko, la 35enne di origini russe trovata morta dai vigili del fuoco in un canale irriguo, la roggia Malaspina, nella mattinata del 17 aprile 2021. Era a 500 metri da casa sua, nelle campagne di Valeggio, in provincia di Pavia, coi suoi cani che sono spariti nel nulla. L’autopsia eseguita presso la Medicina Legale di Pavia, pur non avendo chiarito i dubbi sulle reali cause del decesso, aveva indotto la Procura della Repubblica di Pavia a richiedere l’archiviazione. La famiglia di Polina si è sempre opposta, viste le numerose anomalie ancora non spiegate. Inoltre una blogger, appassionata di criminologia, ha inviato due esposti in Procura perché alcuni dati relativi a Polina e ai suoi spostamenti, emergenti dal blog della sfortunata 35enne, erano stati cancellati dopo la sua morte. Il sospetto è che qualcuno conoscesse le sue credenziali di accesso. Polina Kochelenko, addestratrice cinofila, laureata in criminologia, si era trasferita a Valeggio, da pochi mesi per permettere ai cani che le erano stati affidati di poter ricevere un ottimo addestramento, in un luogo dove lo spazio di certo non mancava. Ma quella sera, il 16 aprile 2021, la giovane non aveva dato più notizie di sé.A dare l’allarme è stata la madre. Il giorno seguente le due donne sarebbero dovute andare a comprare un’auto nuova, ma Polina a quell’appuntamento non è mai andata. A conclusione delle ricerche avviate a seguito della scomparsa, subito denunciata ai carabinieri di San Giorgio, la giovane donna veniva ritrovata priva di vita non lontana da casa, in campagna, dove si era recata a fare una passeggiata con cinque cani, di cui 3 di razza pastore tedesco di proprietà di un famoso centro cinofilo, presso il quale collaborava come istruttrice. La Procura della Repubblica di Pavia ha subito aperto un procedimento penale contro ignoti per omicidio colposo, ma poi la morte per annegamento veniva archiviata ritenendo che Kochelenko fosse affogata nel tentativo di salvare due dei cinque cani di 6/7 mesi che, forse caduti in acqua, non riuscivano a risalire la ripida sponda della roggia Malaspina.Gli animali però, del valore di almeno 4 mila euro l’uno, non vennero mai ritrovati né nelle acque del canale, né in altri luoghi. Una circostanza che ha fatto da subito dubitare della ricostruzione i suoi familiari. Molte le circostanze anomale riguardo la morte della giovane: Polina è annegata in un canale irriguo dove l’acqua era alta poche decine di centimetri. I cani di alta genealogia e molto costosi non sono mai stati rinvenuti, né vivi a seguito delle numerose segnalazioni anche ad opera dei media, né morti nei canali irrigui. La giovane era un’abile nuotatrice, una donna sportiva ed in piena forma fisica. Le indagini difensive sono state coordinate dall’avvocato Tiziana Barrella del foro di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) che assiste quale persona offesa la madre della giovane, dall’investigatore privato Claudio Ghini, dall’ingegner Fabrizio Vinardi dell’Ordine degli Ingegneri di Torino e da altri periti e consulenti. Tutti sono ancora convinti che la tragedia non abbia nulla a che fare con un semplice incidente e che uno dei possibili moventi sia di ordine economico, dato l’alto valore dei due pastori tedeschi, cuccioli di elevato valore e pre