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VALEGGIO - Polina Kochelenko non è stata uccisa. La Procura di Pavia conferma la tesi del tragico incidente. Nella giornata di oggi, una nota a firma dal Procuratore Fabio Napoleone ha messo la parola fine al caso: è stato un incidente. A dirlo le indagini, riaperte proprio ad inizio anno.

La trentacinquenne educatrice cinofila russa è annegata il 16 aprile 2021 nella roggia Malaspina di Valeggio, centro nel quale si era trasferita da poco, in circostanze mai del tutto chiarite mentre portava a spasso i suoi cani. In un primo tempo era stato considerato come “incidente”. Caso chiuso. Invece la tenacia della madre Alla, del suo avvocato Tiziana Barrella e condotte dall'ingegnere forense torinese Fabrizio Vinardi e dall'investigatore privato stradellino Claudio Ghini, hanno permesso che la richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura della Repubblica venisse respinta dal Gip. Il pool difensivo ha inviato una contro-perizia, notando alcuni segni compatibili con una caduta al suolo sulle foto del cadavere.

Così, a inizio 2023 il Gip di Pavia, Maria Cristina Lapi, aveva disposto nuove indagini. Contro ignoti, ovviamente, per il reato di omicidio volontario. Oggi il responso: non c'è stato nessun omicidio. 

Polina, nata a Mosca, cresciuta in provincia di Torino, era laureata in giurisprudenza e specializzata in criminologia. Partecipò al reality show “L’isola di Adamo ed Eva”, nel 2015. Poi la nuova folgorante passione, i cani, che l’hanno spinta a trasferirsi da sola in questo paesino di campagna di 200 abitanti in una casa grande, con tutto lo spazio che voleva per gestire gli animali. Il corpo senza vita è stato rinvenuto dai sommozzatori dei vigili del fuoco nella mattinata del 18 aprile, dopo che mezzo paese e la protezione civile si erano mobilitati per le ricerche. Proprio la madre aveva dato l’allarme: dovevano vedersi sabato mattina, il 17, ma Polina non si è presentata all’appuntamento. Il suo cellulare, che ha squillato a vuoto per decine di volte, è stato trovato sul ciglio del fosso insieme a due guinzagli, riposti in modo ordinato da una mano ancora senza volto. A terra anche dei fazzoletti che lei, convinta ambientalista, non avrebbe mai gettato a terra secondo chi la conosceva.

Molte cose non tornavano: la donna era un’abile nuotatrice, eppure è annegata in un canale irriguo profondo due metri. Inoltre due dei cani che aveva con sé, liberi dal guinzaglio poiché in aperta campagna, dal valore di 15mila euro, non sono mai stati ritrovati né morti né vivi.

Le indagini eseguite a seguito della riapertura disposta dal Gip hanno confermato che la ragazza è deceduta a seguito di annegamento, dopo essere spontaneamente entrata in acqua nel canale, nel verosimile tentativo di salvare uno dei suoi cani (un cucciolo), che le era scappato.
L'autopsia ha confermato l'assenza di segni di colluttazione sul corpo della ragazza, smentendo così l'ipotesi di un'aggressione a fini economici oppure sessuali.
"Le piccole ecchimosi rinvenute sul cadavere sono state, infatti, spiegate dal medico legale come i segni del trasporto del corpo in acqua e del conseguente urto contro gli ostacoli incontrati lungo il percorso e non sono state ritenute compatibili con una caduta a terra o con un'aggressione. Anche i vestiti che la ragazza indossava sono stati esaminati dal consulente, senza rilevare segni di una precedente aggressione. - si legge nella nota della Procura - I sopralluoghi hanno permesso di accertare con precisione il punto in cui la ragazza ha fatto ingresso in acqua, in prossimità del luogo di rinvenimento dei suoi oggetti personali - frettolosamente abbandonati a riva prima di gettarsi - grazie ai segni di schiacciamento presenti sull'erba e alle impronte degli animali, rilevati dai sommozzatori intervenuti nelle ricerche subacquee".

Polina si era immersa nelle acque per cercare di salvare un cane. Tale ricostruzione è stata ulteriormente avvalorata dal rinvenimento, a pochi giorni dalla scomparsa, di un cucciolo di pastore  tedesco - corrispondente nelle caratteristiche fisiche a quello affidato a Polina - morto all'interno di una delle diramazioni della roggia in cui è stato rinvenuto il corpo della ragazza.

Indagando sulla vita privata della donna non sono emersi elementi "interessanti" ai fini delle indagini: conduceva una vita tranquilla, dedita principalmente alla cura dei suoi cani, senza intrattenere frequentazioni sospette e senza avere mai espresso timori per la propria incolumità.

"L'uomo della monovolume" - che, secondo alcune fonti di informazione, avrebbe trascorso la notte prima della scomparsa presso l'abitazione di Polina - è stato identificato in un amico di vecchia data. Le indagini hanno smentito che l'uomo si fosse recato a Valeggio in epoca prossima al decesso, avendo trascorso la notte da Polina in un 'unica occasione, alla fine del mese di gennaio 2021. Nessun altro uomo - a seguito della fine della precedente relazione - è risultato avere frequentato l'abitazione della ragazza nel corso del 2021, come confermato dai vicini di casa, che hanno dichiarato di non aver mai visto alcuno con Polina, fatta eccezione per la madre e per il compagno di quest'ultima.
Alcuni amici hanno affermato che Polina, in tempi recenti, aveva loro rivelato dell'inizio di una frequentazione con un suo collega sposato. Di tale circostanza non sono emersi riscontri certi.

L'ultimo a parlare con Polina, secondo le indagini, è il cosiddetto "uomo del monovolume". Interrogato, ha raccontato come Polina fosse serena nel corso di quell'ultima telefonata. L'uomo ha affermato di non aver percepito la presenza di soggetti terzi in compagnia di Polina. La donna, poi, ha interrotto la telefonata perché uno dei cuccioli si era allontanato e non rispondeva più ai richiami.