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PARONA – I posti saranno solo 120: senza le restrizioni, la chiesa parrocchiale di Parona sarebbe stata stracolma. L’ultimo saluto a Silvano Colli, previsto per oggi (mercoledì) alle 15 non è solo un addio, ma la fine di un’epoca. E l’amministrazione comunale ha proclamato il lutto cittadino: attività produttive, uffici e negozi sono invitati a sospendere l’attività durante la cerimonia funebre. Nel bene e nel male il sindaco storico è stato il protagonista più importante della storia del paese. Se ne è andato sabato stroncato dal Covid, a 77 anni da poco compiuti. Una lotta durata qualche settimana e terminata all’ospedale civile di Vigevano. Per molti “il Faraone” era quasi immortale: c’è sempre stato, e sembrava destinato a rimanere per sempre nel “suo paese”. Sindaco per 36 anni dal 1973 al 2014, con l’intermezzo 2004 – 2009, ha trasformato Parona da borgo agricolo sconosciuto ai più (se non per l’Offella) a centro industriale di primo piano, discusso e al centro delle dinamiche dell’intera Lomellina. Colli aveva perso le elezioni per la prima volta sette anni fa contro Marco Lorena, l’unico in grado di sconfiggerlo alle urne. Da quel momento era stato protagonista di un’opposizione intransigente. A gennaio 2021 era già debilitato nel fisico, ma nessuno dei compagni di lista, il suo delfino Giambattista Bianchi e Renato Soffritti, “nemico storico” poi diventato alleato, gli ha mai fatto pressioni sulle dimissioni. “Sapevamo – ricorda Soffritti – che forse sarebbe stato meglio che lui mollasse, ma per rispetto non gli abbiamo chiesto nulla, né fatto pressioni. Avrebbe deciso lui come e quando, purtroppo non c’è stato il tempo”. La Casa per l’anziano, il parco comunale, il progetto di piazza Nuova. Il paese ha cambiato volto durante la sua amministrazione, prima per la Democrazia Cristiana e poi con liste civiche. La candidatura al senato della Repubblica per il centro-sinistra non era andata bene: ma tutti i politici locali, anche quelli di razza, sapevano che sedersi al tavolo delle trattative con Silvano Colli non era semplice. Sapevi quando arrivavi, ma non quando ti saresti alzato e, soprattutto, in che stato. Spesso vinceva lui. Era in grado di vincere alle sue condizioni, come se fosse una partita a poker. Il primo centro commerciale in Lomellina, ancora esistente (dove c’è il supermercato Bennet) è arrivato grazie a lui, così come il cinema multisala Movie Planet, e il termovalorizzatore. Si trova a Parona, ma al confine con Vigevano: una città che non riceve alcun beneficio economico. Chissà come sarebbe andata se il sindaco dell’Offella fosse stato un altro… L’unico suo grande rimpianto, e lo diceva anche nelle ultime interviste, è stato lo scalo ferroviario mai realizzato nella zona industriale, così come il polo logistico che lui avrebbe voluto ad est di Mortara, e non a ovest. Ha definito tutto questo “un’occasione perduta”. Parona, centro che aveva 1.300 abitanti e ha superato i duemila, deve tutto a Silvano Colli. Nel bene e nel male. Negli anni fiorenti non aveva un disoccupato: la strategia industriale senza compromessi ha attirato altrettante critiche, feroci, da parte degli ambientalisti che non si sono mai spente. Ai posteri l’ardua sentenza: l’eredità lasciata dal “Faraone”, sopra il quale si pensava che il sole non potesse tramontare, oltre a essere per alcuni controversa è anche sconfinata, a Parona. Il paese si dovrà confrontare col suo lascito per molte generazioni a venire, sia nelle opere pubbliche sia nell’impostazione economica. Colli lascia la moglie, la professoressa Anna Maria Invernizzi, e i figli Maria, Matteo e Luigi. “Silvano Colli – è il ricordo di Marco Lorena, suo avversario e successore – ha dedicato quasi tutta la sua esistenza, dal 1973 in poi, all’amministrazione del Comune dove è nato. Per Parona rappresenta la figura carismatica del “sindaco di una volta” che, insieme al dottore e al parroco, hanno sempre accompagnato in tutti i momenti la vita di ogni cittadino. Un sindaco a stretto contatto con la sua gente, disponibile ventiquattro ore su ventiquattro. Si è sempre dimostrato impegnato, con le idee più svariate e particolari, a far crescere il territorio da lui amministrato, ma anche la Lomellina, con un tentativo di candidatura parlamentare. Sotto la sua guida la popolazione è aumentata dai 1300 abitanti degli anni settanta ai 2100 abitanti circa del 2010, grazie ad un notevole impulso dato all’insediamento di aziende e quindi al lavoro ad esse connesso. Sono arrivate due filiali bancarie e la farmacia, sono stati costruiti la Casa per l’Anziano, il Palazzetto dello Sport, il nuovo Municipio e si sono ampliate le scuole elementari ed il cimitero. Silvano è stato inoltre di stimolo alle varie attività associative del paese: Pro loco, Us Parona, Ciclistica Parona, che rappresentano un carattere distintivo del paese. L’amministrazione comunale attuale, pur essendo nata in antitesi alle ultime iniziative promosse da Silvano, ha la consapevolezza del bene comune che il sindaco Silvano ha saputo promuovere e determinare, e rende onore a questa testimonianza preziosa non solo per i paronesi che lo hanno conosciuto ma soprattutto per le giovani generazioni. A queste occorre tramandare lo spirito di servizio che Colli ha sicuramente voluto perseguire nel corso degli anni in cui si è occupato della vita pubblica della sua amata Parona. Grazie Silvano